È morto a 89 anni il prof. Gino Manca, padre di Attilio, il brillante urologo barcellonese trovato morto, a 34 anni, l’11 febbraio 2004, nella sua casa di Viterbo.
La morte fu archiviata per overdose, in quanto l’autopsia accertò la presenza nel sangue di eroina, sebbene tante circostanze sembra possano raccontare un’altra storia.
Infatti, Gino, assieme alla moglie Angela e al figlio Gianluca, assistito dall’avv. Fabio Repici, stava cercando di ottenere un’altra verità giudiziaria: e cioè che Attilio è stato ucciso per coprire la latitanza del boss corleonese Bernardo Provenzano, forse in quel periodo ospite di un suo parente a Barcellona P.G.
Per Gino le speranze si erano riaccese, dopo 19 anni dall’archiviazione del caso, nonostante all’epoca fosse stato accertato che la l’iniezione letale sul braccio sinistro non se la sarebbe potuta praticare da solo in quanto mancino.
Ad aprile scorso, infatti, l’avv. Repici ha formalizzato alla Procura di Roma la richiesta di riapertura delle indagini, con una denuncia che si basa, oltre che sulle risultanze della relazione della precedente Commissione parlamentare antimafia (approvata all’unanimità, relatrici le deputate Piera Aiello e Stefania Ascari), su ulteriori elementi di prova acquisiti nel corso delle indagini difensive svolte negli ultimi anni, tutti convergenti verso un “omicidio di mafia”.
“La verità era sotto gli occhi di tutti ma uno Stato disattento, miope, a volte colluso, non ha fatto nulla per cercarla”, aveva dichiarato in passato Angela Manca, che ora attende la risposta ufficiale della Procura senza il suo Gino, ma circondata dall’affetto di Giancarlo, dell’avv. Fabio Repici e di tantissimi sostenitori di ogni dove – soprattutto di quelli che compongono l’Associazione Nazionale Amici di Attilio Manca – che insieme a lei credono che Attilio sia stato ammazzato dalla mafia.
I funerali saranno celebrati domani, lunedì 21 agosto, alle 10.30, nella basilica di San Sebastiano a Barcellona.
OraWebTv, con i suoi collaboratori, formula sentite condoglianze alla famiglia Manca.
(foto web)