Si è svolto sabato 17 presso l’Oratorio Figlie di Maria Ausiliatrice di Barcellona Pozzo di Gotto, l’incontro promosso dal Movimento Città Aperta, finalizzato all’istituzione di un tavolo di confronto sul disagio giovanile. Al centro del dibattito i temi della sicurezza emersi a seguito dei noti fatti di piazza “Alfano”, ma ancor più quelli della prevenzione e del potenziamento dei servizi socio-sanitari.
L’evento, moderato da Claudio Materia, portavoce del Movimento, ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, di associazioni locali e di tanti cittadini interessati a dare il proprio contributo.
In apertura, Suor Marilena Mercurio, ha riportato alcune significative testimonianze per ribadire l’importanza di costruire una rete di rapporti efficace, unica via per offrire ai giovani un sostegno, concreto e duraturo: “bisogna intervenire – ha affermato – anche sulla crisi di ‘adultità’ e sulla povertà educativa, perché è lì che si annidano disagi e la devianza”. La dott.ssa Maria Rosaria Gelo ha sottolineato come gli accessi al SERD (Servizio per le Dipendenze) siano ancora troppo pochi rispetto ai bisogni effettivi, a causa della disinformazione e dei pregiudizi, ha auspicato una sistematica attività di formazione presso le Scuole, affinché si possano intercettare tempestivamente i bisogni.
Particolarmente emozionante la testimonianza di Fra Francesco, rettore del Convento di Sant’Antonio da Padova, quotidianamente a contatto con ragazzi aggressivi che più volte hanno vandalizzato il quartiere: “Noi adulti – ha affermato – dobbiamo porci in ascolto, intercettare questa richiesta di “senso” anche se espressa con violenza, dobbiamo offrire spazi e luoghi di incontro a questi ragazzi”. A questo proposito, Fra Francesco ha condiviso il proposito di realizzare un centro giovanile “La casa di Nicodemo”, riqualificando un rudere vicino al Convento. Francesco Giunta, presidente della cooperativa Utopia che gestisce il SAI di Barcellona P.G., ha ribadito come le politiche di inclusione siano fondamentali per garantire sicurezza, accogliendo favore l’idea di gruppo di lavoro purché inteso come strumento concreto capace di focalizzare ruoli e responsabilità. Il sociologo Tindaro Bellinvia ha analizzato gli aspetti socio-culturali che ostacolano spesso il processo di integrazione degli stranieri e ha sollecitato l’amministrazione a riattivare la consulta giovanile. La conclusione è stata affidata a Roberto Molino, assessore alle politiche sociali, il quale ha illustrato i progetti avviati dal Comune per limitare il disagio sociale, si è dichiarato disponibile ad accogliere le istanze emerse e ha ricordato che i servizi sociali del Comune operano quotidianamente nell’ottica della cooperazione.
Al termine della prima parte, si è lasciato spazio ai numerosi interventi dal pubblico.
Vittorio Marcini, presidente dell’associazione giovanile “La Fenice”, ha puntato l’attenzione sul bisogno di sicurezza nel territorio; Antonio Nunzio Isgrò, Operatore del Sai di Barcellona, ha espresso timori riguardo alle derive securitarie che altrove in Italia hanno dato pessimi risultati; Alessandro Campo, avvocato con esperienza in tutela dei migranti, ha sottolineato come episodi di violenza circoscritti non debbano allarmare ma spingere la comunità a potenziare le politiche di inclusione e di tutela degli spazi comuni; ha ricordato come grazie alle note operazioni antimafia la nostra città oggi viva un clima sicuramente più disteso rispetto a qualche decennio fa.
A concludere il dibattito Raffaella Campo, Consigliere Comunale di Città Aperta, la quale ha sollecitato l’amministrazione ad un ruolo più attivo nella direzione del tavolo permanente, ribadendo l’importanza di un coinvolgimento delle dirigenze scolastiche. Ha ribadito, inoltre, come l’obiettivo prioritario rimanga quello di potenziare il personale dei servizi sociali e dei servizi sanitari.
L’evento è stato un segnale importante, che ha fatto emergere la volontà diffusa di affrontare in modo serio e condiviso queste tematiche: da più parti si è auspicato che possa essere presto calendarizzato un secondo incontro volto a raccogliere dati e a elaborare proposte.
“La strada è tracciata – ha affermato Claudio Materia – mettere in rete le risorse del territorio per costruire una società più giusta, inclusiva e sicura per tutti. Questo primo incontro è solo l’inizio di un lavoro collettivo che richiede ascolto, responsabilità e continuità. Città Aperta ringrazia tutti coloro che hanno partecipato e ribadisce il proprio impegno a fare del dialogo e della collaborazione i pilastri di una nuova visione di comunità. Il tavolo resterà aperto a tutte le realtà interessate a contribuire con idee, competenze e progetti concreti”.