Il cielo si tingeva d’arancio sul promontorio di Tindari mentre, tra le rovine del Teatro Antico, prendeva forma una serata destinata a rimanere nel cuore di chi l’ha vissuta. In occasione della 69ª edizione del Tindari Festival, la musica delle bande popolari siciliane ha incontrato la potenza creativa e travolgente di Roy Paci, in un concerto che ha saputo coniugare tradizione e innovazione.
A fare da ponte tra pubblico e palco, la presenza brillante e impeccabile di Giovanni Remigare, presentatore ufficiale della serata, che ha saputo guidare il pubblico con calore, ritmo e passione, accompagnando ogni esibizione con parole puntuali, rispettose e coinvolgenti.
Sul palco, ad affiancare Roy Paci, le bande musicali di Raccuia, Sinagra, e le bande riunite di Patti e Capo d’Orlando. Una formazione imponente, composta da giovani musicisti e maestri d’esperienza, che ha letteralmente infiammato la platea, portando nel teatro un’energia rara, fatta di fiati, percussioni e tradizione popolare.
Poi, il momento atteso: Roy Paci entra in scena. La sua tromba, in dialogo con le bande, risuona nel silenzio reverente della collina di Tindari. È un crescendo di emozioni, un intreccio sonoro tra il jazz, la musica bandistica e la passione mediterranea. Il pubblico – numeroso, eterogeneo, entusiasta – accompagna ogni nota con un applauso, ogni pausa con un respiro.
“Una serata così non si dimentica facilmente,” ha detto Roy Paci nel backstage, visibilmente colpito dalla partecipazione e dal calore dei presenti. “Portare la mia musica insieme a quella delle bande, qui a Tindari, è un atto d’amore per la nostra terra e per chi la anima ogni giorno con il proprio talento.”
Non da meno le parole del conduttore Giovanni Remigare, che ha voluto sottolineare la centralità delle bande musicali nei piccoli centri siciliani:
“Questi ragazzi, questi maestri, portano avanti un’eredità culturale che è parte viva del nostro DNA. Oggi non abbiamo solo ascoltato musica, abbiamo respirato identità, comunità e futuro.”
Il Tindari Festival, sotto la direzione artistica del Maestro Mario Incudine, si conferma così un palcoscenico d’eccellenza per progetti culturali profondi, accessibili e capaci di emozionare. E il pubblico, ancora una volta, risponde presente, dimostrando che la bellezza condivisa è ancora possibile, anche in tempi complessi.
La rassegna proseguirà fino al 30 agosto, con numerosi appuntamenti tra musica, teatro e narrazione, nella suggestiva cornice del Parco Archeologico di Tindari.