La Polizia di Stato di Messina ha tratto in arresto il sessantaduenne Michelangelo Corica, originario di Barcellona Pozzo di Gotto, in esecuzione di un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Giuseppe Verzera.
L’uomo risulta l’unico indagato per il delitto di omicidio della badante russa 75enne, il cui corpo privo di vita è stato rinvenuto lo scorso 12 luglio sul greto del torrente Longano in avanzato stato di decomposizione. Le indagini immediatamente avviate dagli investigatori della Squadra Mobile di Messina e del Commissariato di P.S. di Barcellona Pozzo di Gotto, con il costante coordinamento dei magistrati della Procura della Repubblica di Barcellona P.G., sono state incentrate sin dall’inizio sulle frequentazioni della donna. In particolare, a seguito di accertamenti di polizia giudiziaria, è emersa la posizione di un uomo che potrebbe aver avuto un ruolo attivo nel decesso della donna, dovuto alle ferite mortali riportate cadendo dal muro di cinta dell’argine del torrente.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, infatti, il sessantenne, il 7 luglio precedente, avrebbe invitato la donna a seguirlo presso la propria abitazione. A fronte del rifiuto della stessa, in quel momento seduta sul muretto di cinta posto sull’argine del torrente, l’uomo avrebbe avuto un contatto con la stessa che, in relazione alla condizione di precario equilibrio, avrebbe determinato la caduta di quest’ultima nell’alveo del torrente, e di conseguenza la morte.
Al riguardo, pare che l’uomo, pur avendo appurato che la donna – a seguito della rovinosa caduta – versasse in una situazione di oggettivo pericolo di vita, avrebbe deciso di allontanarsi non prestandole i dovuti soccorsi, così determinandone la morte.
Sulla scorta degli elementi indiziari raccolti dagli agenti della Polizia di Stato, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha richiesto un provvedimento restrittivo al G.I.P., che ha adottato la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti dell’indagato. Dopo gli atti di rito, l’uomo è stato associato alla casa circondariale di Messina Gazzi.