Milazzo è il primo Comune siciliano ad assumere la gestione diretta delle aree demaniali. Questa mattina a Palermo all’Assessorato regionale Territorio ed Ambiente il sindaco ha firmato con l’assessore regionale Giusy Savarino e il direttore del Dipartimento Ambiente, Calogero Beringheli, il verbale di consegna delle aree.
A questo punto potranno essere attuati tutti quegli interventi previsti dal Pudm (Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo) che entra ufficialmente in vigore.
Un programma di tutela e di sviluppo strutturato per favorire gli investimenti dei privati sia a Levante sia a Ponente – ha detto il sindaco Pippo Midili -. Il Piano valorizzerà le aree demaniali e metterà ordine su una materia che nel tempo, proprio a causa dell’assenza di una adeguata regolamentazione, ha favorito spesso interventi estemporanei, soprattutto nella riviera di Ponente”. Il Comune pertanto d’ora in avanti dovrà provvedere all’espletamento di ogni attività propedeutica al rilascio, modifica e rinnovo dei titoli concessori nonché alla manutenzione, agli interventi ordinari di recupero ambientale delle aree demaniali marittime.
Le aree del demanio marittimo in concessione al Comune di Milazzo ovviamente restano nella esclusiva competenza e attribuzione dell’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente. Per tutte le concessioni che istruiranno gli uffici di palazzo dell’Aquila il 75% degli oneri verrà incassato dal Comune e 25% alla Regione Secondo quanto previsto nell’accordo sottoscritto oggi, il Comune di Milazzo è responsabile della custodia delle aree demaniali marittime consegnate, e dovrà provvedere alla pulizia, alla manutenzione è tenuto al controllo dello stato dei luoghi e ad intervenire nei casi di pericolo per la pubblica e privata incolumità, mettendo in sicurezza le aree demaniali marittime interessate. L’Autorità Marittima conserva comunque nelle aree demaniali marittime interessate, i compiti di polizia marittima. Da oggi dunque si volta pagina e si potrà sviluppare quel percorso finalizzato alla valorizzazione delle attività turistico-ricettive e sportive.
Nello specifico a Levante, oltre al mantenimento delle concessioni già rilasciate, si indica la previsione del porto turistico localizzato diversi anni addietro dal Consiglio comunale nello specchio acqueo compreso tra il molo Marullo e l’area antistante alla chiesa di San Giacomo. Un porto che è presente anche nel Prg del 1989. Per quanto riguarda il borgo di Vaccarella, il Pudm prevede che il tratto di arenile posto tra la chiesa di Santa Maria Maggiore e l’inizio della strada Panoramica venga destinato ad alaggio per imbarcazioni da pesca. A Croce di mare, invece, è stato localizzato un punto ristoro, lasciando la spiaggia alla pubblica fruizione.
A Ponente invece avrà fra gli altri obiettivi principali quello di esaltare l’uso sostenibile della costa milazzese attraverso processi di rigenerazione, bonifica e valorizzazione che privilegino l’uso pubblico dell’area demaniale”. In attesa che si concretizzi, mediante l’erogazione del finanziamento da 19 milioni di euro, il progetto per la valorizzazione del water front, si cercherà di definire la questione delle strutture balneari. I lidi previsti nel Pudm sono 18. Le aree sono state individuate e quasi tutti occuperanno 4 mila metri quadrati tra terrapieno e spiaggia.
«Contrariamente a quanto si afferma – spiega l’assessore Santi Romagnolo – non ci sono lidi confermati o altri assegnati perché tutte le autorizzazioni alle strutture esistenti scadranno nel 2027. Il Comune metterà a bando tutti i 18 lidi e quindi verranno aggiudicati mediante gare ad evidenza pubblica alla quale, voglio sottolinearlo, potranno partecipare anche gli attuali concessionari. Quanto alla “privatizzazione generalizzata” dell’arenile non è affatto vero, in quanto la superficie che potrà essere occupata dai concessionari è solo una minima parte di quella destinata alla pubblica fruizione. E vorrei sottolineare che la parte terminale della ‘Ngonia (tratto più suggestivo del lungomare di Ponente) tornerà alla pubblica fruizione».