Il Coordinamento dei Laboratori Siciliani ha indetto per sabato 11 ottobre, alle ore 10.30, una riunione straordinaria presso l’Hotel Astoria di Palermo, per discutere della grave crisi che minaccia la sopravvivenza dei laboratori di analisi dell’Isola.
Al centro dell’incontro – spiega il dottor Pietro Miraglia, coordinatore del Laboratori Siciliani di patologia cliniche – “il nostro futuro, oggi messo in discussione da una politica scellerata che vuole cancellare una professione radicata sul territorio siciliano da oltre cinquant’anni, al servizio dei cittadini e della sanità pubblica”.
Durante l’assemblea si affronteranno temi cruciali come l’aggregato economico insufficiente assegnato alle strutture di laboratorio, considerate tra le più penalizzate fra le branche accreditate, e il tariffario ministeriale – definito “vergognoso” dagli operatori – recentemente annullato dal TAR del Lazio con una sentenza ritenuta “pilatesca e incompleta”.
Preoccupazione anche per la proliferazione di punti prelievo aperti da aziende pubbliche senza autorizzazione, con un conseguente spreco di denaro pubblico, e per il fenomeno degli esami eseguiti in farmacia, ritenuto lesivo delle competenze e del ruolo dei laboratori.
Un ulteriore fronte di allarme riguarda il tentativo di grandi gruppi nazionali e multinazionali di acquistare laboratori locali, mettendo a rischio l’autonomia e la sopravvivenza delle realtà storiche siciliane.
“È il momento di reagire – afferma Miraglia, parlando a nome del Coordinamento –. Dobbiamo difendere le nostre strutture e il diritto dei cittadini a un servizio di qualità diffuso e accessibile. Partecipate numerosi: è ora di svegliarsi, prima che sia troppo tardi”.
L’assemblea di Palermo sarà dunque un momento decisivo per definire le strategie di tutela del comparto e lanciare un appello forte alle istituzioni regionali e nazionali, affinché venga riconosciuto il valore insostituibile dei laboratori siciliani nella rete sanitaria territoriale.