Buone nuove dalla Banca d’Italia, nel primo semestre del 2025 l’attività economica in Sicilia, seppure in leggero rallentamento, ha continuato a espandersi: in base all’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) elaborato, con il prodotto interno lordo è aumentato dell’1,1 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
La crescita regionale si è confermata superiore a quella media nazionale e a quella del Mezzogiorno. Nell’industria e nei servizi privati non finanziari le aziende con fatturato in aumento nei primi nove mesi dell’anno hanno prevalso su quelle che ne hanno registrato un calo; i risultati reddituali si sono confermati positivi per la maggior parte delle imprese, alimentando ampie disponibilità liquide.
Le aspettative a breve termine sono cautamente positive. Nell’edilizia l’attività si è mantenuta sui livelli elevati degli ultimi anni, sospinta dalla realizzazione di lavori pubblici e dalla ripresa del mercato immobiliare.
Nel primo semestre le esportazioni di merci sono diminuite nel complesso (-11,2 per cento), ma sono risultate in aumento (15,2 per cento) al netto della componente petrolifera, la cui incidenza è scesa a circa la metà del totale. La diminuzione dei prestiti al comparto produttivo si è attenuata fino quasi ad annullarsi nei mesi estivi; vi ha contribuito la riduzione del costo del credito alle imprese di 0,7 punti percentuali tra dicembre del 2024 e giugno del 2025.
L’occupazione ha continuato ad aumentare (2,9 per cento), sebbene con un’intensità inferiore rispetto al 2024 (4,3 per cento), mostrando comunque un tasso di crescita più elevato di quello osservato sia nella media nazionale sia nel Mezzogiorno. Il tasso di attività ha registrato un ulteriore incremento; il numero di persone in cerca di lavoro si è lievemente ridotto, ma il tasso di disoccupazione (13,7 per cento) si è confermato su livelli doppi rispetto al dato italiano.
È proseguita la crescita del reddito delle famiglie siciliane e della spesa per consumi, aumentati entrambi in misura superiore alla media nazionale. I finanziamenti alle famiglie consumatrici hanno accelerato al 2,5 per cento (erano cresciuti dell’1,5 per cento nel 2024) per effetto della dinamica dei nuovi mutui, le cui erogazioni nel primo semestre del 2025 sono aumentate di circa un terzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il credito al consumo ha continuato a espandersi a ritmi sostenuti (4,9 per cento).
Nel complesso la rischiosità del credito bancario alla clientela residente in regione è rimasta contenuta: il tasso di deterioramento è lievemente diminuito e l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale è rimasta stabile (4,9 per cento al lordo delle rettifiche di valore). I depositi bancari delle famiglie e delle imprese sono aumentati (2,9 per cento), beneficiando dell’afflusso di liquidità nei conti correnti. Ha continuato a crescere anche il valore dei titoli detenuti presso il sistema bancario (9,9 per cento); all’espansione hanno contribuito con diversa intensità tutte le principali forme di investimento.



