Il Movimento “Partiamo da qui” denuncia con fermezza la recente sentenza del Consiglio di Stato che reintroduce l’obbligo di riconoscimento “de visu” per gli ospiti delle strutture extralberghiere, comprese case vacanza, affitti brevi, B&B e affittacamere.
Si tratta di una misura che, a nostro avviso, punisce migliaia di cittadini che vivono del proprio lavoro e frena l’innovazione digitale. «Non possiamo accettare che l’Italia torni indietro. È il momento di sostenere le persone, non di ostacolarle con regole obsolete e costose» dichiara il Movimento.
L’obbligo di presenza o di video-identificazione in diretta colpisce soprattutto i piccoli proprietari che gestiscono una o due unità abitative, spesso come seconda entrata economica.
Molti host non hanno personale né reception, e non possono garantire la disponibilità h24 richiesta dal provvedimento.
«Questa decisione è ingiusta: mette a rischio la sopravvivenza economica di migliaia di famiglie italiane e favorisce i grandi gruppi alberghieri», afferma il Movimento.
L’alternativa del video check-in in tempo reale, secondo il Movimento “Partiamo da qui”, presieduto da Ninni Petrella, è un compromesso inefficace che moltiplica problemi invece di risolverli: obbliga l’host a presidi continui; dipende dalla connessione e dalla disponibilità del turista; manca di standard chiari su privacy e sicurezza. «Non basta una videochiamata per definire il futuro del turismo. Serve una normativa moderna, chiara e applicabile» si legge nella nota pubblica del Movimento.
Mentre in Europa il turismo digitale, il check-in automatizzato e l’identità digitale sicura sono realtà consolidate, l’Italia sceglie di tornare al passato, imponendo regole obsolete che riducono la competitività del nostro Paese sul mercato internazionale. Specifica il Movimento “Partiamo da Qui”: «Serve un’Italia che guarda avanti, non che si aggrappa a vecchi modelli burocratici».
Il Movimento politico avanza alcune richieste precise: aprire un tavolo tecnico urgente con governo e operatori per definire regole realistiche; distinguere tra strutture alberghiere e extralberghiere, evitando regole uniformi che penalizzano i piccoli; adottare strumenti digitali sicuri e certificati per la verifica dell’identità; sospendere l’obbligo fino alla definizione di linee guida praticabili e chiare. «Difenderemo il diritto degli host a lavorare in modo moderno, sicuro e sostenibile. L’Italia deve ripartire dall’innovazione, non dalla burocrazia», conclude il Movimento “Partiamo da Qui”.




