“Non una di più – Cambia la cultura ferma la violenza” è stato lo slogan con cui l’ITT-LSSA “Copernico” nella serata di venerdì scorso, nell’Aula Magna dell’Istituto, ha voluto rimarcare il suo impegno nella lotta alla violenza di genere, in vista della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, una data istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sollecitare la riflessione e l’azione a livello globale contro una delle più gravi violazioni dei diritti umani.
Questa ricorrenza non è solo una commemorazione, ma un forte richiamo alla responsabilità collettiva che, come istituzione educativa, abbiamo nel promuovere una cultura del rispetto, della parità e della non violenza in ogni sua forma, fisica, psicologica o economica. Poiché la scuola è il luogo privilegiato in cui si formano le coscienze dei cittadini di domani, è nostro dovere educare gli studenti e le studentesse a riconoscere e a rifiutare ogni stereotipo e comportamento prevaricatore che possa condurre alla violenza di genere. L’evento, aperto ai genitori, agli alunni e a tutto il personale scolastico, è stato arricchito dal lodevole intervento degli avvocati della famiglia di Sara Campanella, Concetta La Torre e Filippo Maria Barbera, la vice presidente del centro antiviolenza, avv. Rita Ielasi, la Senatrice Carmela Bucalo, Membro della Commissione Cultura e Istruzione del Senato, il Sindaco, avv. Pinuccio Calabrò e l’Assessora alle Pari Opportunità, avv. Angelita Pino.
La Dirigente scolastica, Angelina Benvegna, ha aperto l’incontro ringraziando i presenti e ribadendo quanto sia di fondamentale importanza che la scuola, attraverso l’istruzione e la collaborazione con gli enti locali e le famiglie, sia sempre presidio e strumento di lotta contro qualsiasi fenomeno di devianza giovanile, e contraria ad atteggiamenti che possano risultare lesivi e forieri di violenza di genere. La scuola è sempre presente, consapevole che le azioni poste in essere non sono ancora sufficienti per mettere a tacere una piaga sociale, come il femminicidio che miete ancora tante vittime. In merito all’intitolazione della “Panchina letteraria” in memoria di Sara Campanella, la D.S. precisa: “E’ un gesto puramente simbolico che racchiude tutta la speranza e la forza potente di Sara che, rivolgendosi a un’amica, la invitava ad amarsi e a camminare sempre a testa alta”. La panchina rappresenterà un punto di incontro per tutti gli alunni e, come auspicato dal Primo cittadino della città del Longano, sarebbe bello che ognuno, sedendosi, ragionasse sulle assurde dinamiche che ancora oggi vengono discusse nelle aule dei tribunali quando ormai è troppo tardi per intervenire perché la vittima non ha più voce e tutto si risolve in una arringa finalizzata alla inflizione della pena. Degni di nota gli altri interventi: “Il femminicidio non si combatte nelle aule di un tribunale, la vera azione è di natura etica e sociale e si svolge soprattutto in famiglia. Siamo tutti moralmente obbligati a formare i giovani alla gestione delle emozioni e a ripristinare negli adulti la responsabilità educativa di saper dire dei “no” ai propri figli” ribadisce con veemenza l’avv. Barbera Maria Filippo, il quale ha ricordato Sara come la “quintessenza della brava ragazza”, aderente perfettamente a tutte le aspettative sociali e culturali, onesta e affidabile.
La Senatrice Bucalo ricorda il momento in cui un grande applauso ha unito tutte le forse presenti nell’Aula del Senato, durante l’approvazione all’unanimità del reato di femminicidio che sarà quindi distinto dall’omicidio comune, ponendo l’accento non solo sull’evento, ma anche sul movente: l’odio di genere, la volontà di controllo e la punizione per l’indipendenza femminile. L’avv. Concetta La Torre, in qualità di presidente dell’associazione “Al tuo fianco” ha evidenziato come l’evolversi della violenza maschile nei confronti delle donne abbia superato le pareti domestiche dove è più facile accorgersi di eventuali anomalie, rispetto alla violenza che, come nel caso di Sara, ha colpito inaspettatamente senza segni premonitori, evidenziando, in tal modo, la crescente difficoltà da parte delle istituzioni e anche da parte della famiglia che, seppur attenta, non può prevedere la follia di un perfetto sconosciuto. Incisiva l’avv. Rita Ielasi, vice presidente del centro antiviolenza “Frida”: “La violenza è l’espressione di un profondo vuoto culturale che esige di essere colmato immediatamente, intervenendo dall’infanzia. È la famiglia il nostro primo, fondamentale campo d’azione, seguita dal forte valore educativo della scuola. Dobbiamo gettare i semi e coltivare con tenacia la cultura del rispetto”. In sintonia con le azioni dell’amministrazione comunale, la Ielasi ricorda alcune delle tante azioni messe in campo dall’Ass. Angelita Pino, come quando decisero di dedicare una giornata sul make up per le donne vittime di molestie che spesso usano il trucco per mascherare i lividi sul volto.
L’Ass. Pino ha, inoltre, ricordato che il Comune di Barcellona P.G. ha compiuto un passo avanti nella lotta alla violenza di genere, firmando il Protocollo di intesa interistituzionale. L’obiettivo è creare un sistema di intervento efficace per la prevenzione, l’ascolto e il supporto alle vittime, anche con iniziative di sensibilizzazione nelle scuole e per la popolazione.
Dopo la visione del cortometraggio, realizzato dagli studenti del Copernico, tutti i presenti, su invito della Dirigente, si sono diretti nel cortile dove è stata scoperta la “Panchina Letteraria” in memoria di Sara Campanella riportante le parole di Sara, incise dall’artista Nuccio Pensabene che ha realizzato l’opera a titolo gratuito. Un momento molto toccante e commovente che non ha richiesto altre parole da aggiungere. L’evento è stato organizzato e coordinato dalle Prof.sse referenti, Bello Tiziana e Cicciari Carmen.



