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In Aula magna erano presenti la Rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari, il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, prof. Alessio LoGiudice, a cui è stata affidata la Laudatio, il Direttore generale, dott. Pietro Nuccio, i genitori di Lorena Quaranta e Sara Campanella, numerose autorità civili, militari e religiose. Subito dopo la Cerimonia, si è svolta anche l’intitolazione del Cortile del Rettorato a Lorena Quaranta e Sara Campanella, due studentesse dell’Ateneo vittime di femminicidio.

Paola Cortellesi ha tenuto una lectio sui temi portanti del suo film “C’è ancora domani”, dedicando il riconoscimento a tutta la squadra che l’ha supportata nella realizzazione della pellicola ed alle donne che stanno ancora cercando il loro valore ed il proprio spazio nel mondo.

Con il conferimento del titolo ad honorem, l’Ateneo ha voluto valorizzare il contributo che l’artista ha saputo offrire al dibattito civile e culturale del Paese. In particolare, con il film “C’è ancora domani”, Paola Cortellesi ha affrontato con grande sensibilità temi centrali della storia repubblicana, mettendo in luce il rapporto tra diritto, società ed emancipazione femminile. Con il suo lavoro, inoltre, dimostra come il linguaggio cinematografico possa incidere sulla coscienza collettiva più di quanto riescano talvolta altri strumenti di divulgazione, parlando alle nuove generazioni con una forza empatica e una chiarezza narrativa capaci di stimolare una riflessione su temi giuridici complessi.

Uno degli spazi più rappresentativi dell’Ateneo – dove quotidianamente studenti di diverse parti del mondo si incrociano e si incontrano anche oltre la mezzanotte – diviene un luogo permanente di memoria e responsabilità collettiva, custode morale del ricordo di due giovani donne i cui sogni sono stati tragicamente interrotti.
Insieme alla Rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari, all’attrice Paola Cortellesi, a numerosi esponenti della governance, alla presenza dei genitori di Sara e Lorena, il Cortile del Rettorato è stato intitolato alle nostre Lorena Quaranta e Sara Campanella.

L’opera in Cortile, che vuole rappresentare la ferma condanna agli atti di femminicidio, è stata svelata all’interno dell’aiuola antistante l’Ingresso A dell’Edificio D di Economia. Il disegno dell’architetto Giuseppe Steno è stato realizzato artigianalmente in acciaio corten e evoca una sedia con la fisionomia di una donna, con uno dei piedi che richiama la forma di un coltello.