«Dalle montagne di spazzatura di qualche decennio fa sulle strade all’ottavo posto tra i Comuni ricicloni di Sicilia sopra i 30 mila abitanti. Tanto lavoro, tanto impegno per ottenere questi risultati».
Il sindaco Pippo Midili esprime soddisfazione nell’apprendere la notizia della premialità di 130 mila euro ricevuti dalla Regione per quanto fatto nella raccolta differenziata. Cinque anni di impegno collettivo – afferma il primo cittadino – per operare una svolta che ha permesso a Milazzo di raggiungere quasi il 75 per cento della raccolta differenziata e creare una struttura, il Centro comunale di raccolta che oggi è un riferimento per lo smaltimento dei rifiuti ingombranti e non solo. E anche qui i risultati sono evidenti. L’abbandono degli elettrodomestici in strada o sui marciapiedi è diminuito di oltre il 70 per cento nell’ultimo anno.
Certo c’è ancora una sacca di resistenza che va superata e in tal senso fondamentale è la presenza delle fototrappole, poco visibili ma che i cittadini scoprono quando ricevono a casa il verbale contenente la sanzione per abbandono di rifiuto”.
«Quello dell’igiene ambientale – prosegue Midili – è un settore da attenzionare quotidianamente, sia perché vogliamo alzare l’asticella della percentuale di differenziata che da alcuni mesi si è fermata, seppur sopra il 70 per cento, sia per sconfiggere cattive abitudini di una per fortuna ridotta percentuale di cittadini, i quali si ostinano a non differenziare i rifiuti. Questo non possiamo permettercelo. Ogni giorno Milazzo produce 16 mila buste di spazzatura di qualsiasi tipologia. Se soltanto il 2% di queste resta a terra si parla di 320 buste. Ipotizziamo di avere 32 buste in dieci punti nevralgici di Milazzo, sembra che la città sia sporca, ma di fatto è solo il 2% della popolazione che non ha rispettato il quantum. L’ampiezza del territorio e il fatto che la città abbia delle caratteristiche particolari come costruzioni abitative; sono dei condomini e non case singole in cui si va ad individuare subito chi non rispetta il calendario, rende tutto difficoltoso. Per questo dobbiamo sempre essere vigili».
Altri soldi in arrivo per il controllo del territorio. Il Comune di Milazzo è rientrato tra gli enti locali beneficiari delle risorse messe a disposizione dalla Regione – assessorato delle infrastrutture – (ben 15 milioni di euro previsti dalla manovra ter approvata all’Ars nell’agosto scorso) con l’avviso pubblicato dal 15 settembre al 15 ottobre scorso.
A palazzo dell’Aquila saranno destinati 150 mila euro per implementare l’attuale sistema di videosorveglianza. Grazie a questa misura, entro il 2026 la città del Capo potrà dotarsi, in alcune zone definite “sensibili” di sistemi moderni di videosorveglianza, strumenti fondamentali per la sicurezza dei cittadini e per il supporto alle attività di controllo del territorio.
“Questo intervento – dichiara l’assessore ai Lavori pubblici, Santi Romagnolo – rappresenta un ulteriore passo concreto verso il miglioramento della sicurezza. Grazie a questa misura riusciremo a dotarci di altri sistemi moderni di videosorveglianza, strumenti fondamentali per la sicurezza dei cittadini e per il supporto alle attività di controllo del territorio. Con soddisfazione dico che siamo passati da 0 a 150 telecamere grazie ad un lavoro di programmazione costante”.
L’Amministrazione attende adesso altri 150 mila euro dal ministero dell’Interno che ha messo a disposizione dei Comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti ulteriori risorse per implementare la videosorveglianza.
Soldi che, aggiunti ad una quota di compartecipazione del Comune, permetterà di dare attuazione ad una progettualità di 250mila euro complessivi tale da consentire l’installazione di ulteriori 35 nuove videocamere in aggiunta a quelle esistenti.
L’Ufficio tecnico di Palazzo dell’Aquila, dopo aver sottoscritto il Patto di sicurezza con la Prefettura, ha pianificato gli interventi nelle zone ancora scoperte. Di conseguenza, tali apparecchiature verranno installate nelle aree confinanti con altri comuni: il quadrivio di Olivarella, l’ingresso dell’asse viario, il bivio Botteghelle, via Spiaggia di Ponente, per monitorare gli ingressi e le uscite dal territorio; e poi, la via Riviera di Ponente, strada ad elevata incidentalità e sede di diverse attività legate alla movida nel periodo estivo. E ancora: la Marina Garibaldi (parte pedonale), Fiumarella (zona al centro di interventi di riqualificazione urbana); il quartiere Vaccarella Capo Milazzo, dove sorgono diversi locali; la via Aldo Moro che conduce alle strutture ricettive di Levante, segnata da diversi incidenti stradali a causa dell’elevata velocità e infine la via Gramsci: l’arteria stradale al servizio dell’ospedale Fogliani.



