Barcellona Pozzo di Gotto torna a essere luogo di cultura, resistenza e racconti necessari. Il 7 dicembre, alle ore 18:30, il Circo delle Lucertole ospiterà L’Arto Fantasma, il nuovo spettacolo scritto e diretto da Michelangelo Maria Zanghì, con Gerri Cucinotta, Maria Vittoria Argenti e lo stesso Zanghì in scena.
Non una semplice rappresentazione, ma un atto teatrale che affonda le radici in una ferita ancora viva: l’alluvione che nel 2009 colpì il messinese, lasciando alle spalle distruzione, lutti e una lunga scia di domande irrisolte. Da quel trauma collettivo nasce il bisogno di raccontare, trasformare il dolore in linguaggio scenico, dare un nome alle assenze e una forma alla memoria.
La scelta di debuttare al Circo delle Lucertole non è casuale: lo spazio, diretto con tenacia e passione da Viviana Isgró, è uno di quei punti di resistenza culturale che riescono, nonostante tutto, a far vivere il teatro anche nelle realtà più periferiche. “In posti così – sottolinea la compagnia – il teatro non è solo spettacolo, è comunità, ostinazione, cura”.
Barcellona Pozzo di Gotto, con le sue contraddizioni e le sue piccole rivoluzioni quotidiane, diventa così il luogo ideale da cui ripartire. Una città che conosce le ombre, ma anche la forza di chi continua a creare, costruire, immaginare.
L’Arto Fantasma non racconta soltanto una tragedia: parla di ciò che rimane, del modo in cui si continua a vivere quando qualcosa è stato strappato via. È un viaggio emotivo che attraversa la rabbia, la mancanza, il bisogno di ricucire ciò che sembra irrimediabile.
Il titolo stesso evoca quella sensazione di “presenza dell’assenza”, come un arto che non c’è più ma continua a farsi sentire. Così opera il dolore, così si muove la memoria.
Il progetto vede coinvolti professionisti e collaboratori che hanno contribuito alla costruzione dell’immaginario dello spettacolo: Testo e regia: Michelangelo Maria Zanghì, Scene e costumi: Cleopatra Cortese, Disegno luci: Stefano Barbagallo, Musiche: Roberto Pelosi, Aiuto regia: Manuela Boncaldo, Foto: Domenico Genovese, Illustrazioni: Federica Arena, Locandina: Riccardo Bonaventura, Produzione: Compagnia di San Lorenzo, con il supporto di Massimiliano Civica.
Un invito alla città e al territorio intero a partecipare, ascoltare, riconoscersi in un racconto che appartiene a molti. Perché il teatro, quando nasce da una ferita, ha il potere di trasformarla in parola condivisa.




