Il gruppo di opposizione “ORA per Terme Vigliatore” nei consiglieri comunali Zanghì, Calabrò, Giunta e Siracusa, insieme alla consigliera indipendente Crisafulli, nell’ultima seduta di civico consesso hanno attaccato l’Amministrazione e la maggioranza, attraverso un documento letto in aula dalla Siracusa rivolto al Presidente del Consiglio Comunale toccando i vari temi del territorio termense.
“I sottoscritti Consiglieri non possono che constatare come, anche l’ultimo Consiglio Comunale dell’anno, – si legge nel documento – abbia rispecchiato una prassi ormai consolidata e profondamente distorta: la convocazione dell’assise senza alcuna preventiva consultazione dei Capigruppo e dei Consiglieri indipendenti. Il risultato è, ancora una volta, uno spettacolo istituzionalmente indecoroso offerto alla cittadinanza: un Consiglio Comunale ridotto a mero ratificatore di decisioni assunte altrove e una maggioranza silente, chiamata esclusivamente ad alzare la mano”.
Nella lettera si denuncia anche la questione delle Terme, “per mesi utilizzata come principale strumento di propaganda politica dall’Amministrazione e oggi improvvisamente scomparsa dal dibattito pubblico e dagli atti ufficiali con una votazione capestro presa a maggioranza acclarando che il sindaco ha mentito al consiglio comunale.
A distanza di mesi, tali richieste risultano totalmente inevase ci chiediamo il perché. Una condotta che configura una palese violazione dell’art. 43, comma 2, del D.Lgs. 267/2000 (TUEL), che riconosce ai Consiglieri Comunali il diritto di ottenere tutte le notizie e le informazioni utili all’espletamento del mandato, senza limitazioni e senza ritardo.
Un diritto soggettivo pieno, non subordinabile a valutazioni discrezionali o a convenienze politiche”, è scritto nel documento.
I consiglieri di opposizione denunciano anche un “clima di opacità amministrativa non più accettabile”. “A ciò si aggiunge l’atteggiamento del Segretario comunale, che ai sensi dell’art. 97 del TUEL è tenuto a garantire la legittimità dell’azione amministrativa e a vigilare sul corretto operato degli uffici. Il mancato riscontro alle richieste di accesso agli atti, unito all’assenza di qualsiasi sollecito o intervento correttivo, rappresenta una grave omissione che contribuisce a consolidare un clima di opacità amministrativa non più accettabile”.
Altri temi caldi del dibattito su cui a parere dei consiglieri l’Amministrazione e maggioranza consiliare hanno fatto ben poco: apertura dell’asilo comunale, dissesto finanziario e lavori di messa in sicurezza bloccati.
“Annunciato, e più volte presentato come opera simbolo, l’unica ad oggi, ma che a distanza di tempo continua a non aprire i battenti, con una gara di gestione esitata su questo edificio e dirottata altrove lasciando legittimi dubbi sulla reale possibilità di messa in funzione e sulla completezza e regolarità della documentazione amministrativa. Anche in questo caso, agli annunci non hanno fatto seguito certezze né trasparenza”.
I consiglieri concludono parlando di: “un anno politicamente fallimentare” anche se “qualche buontempone della politica locale (il vicesindaco) dichiarava che avrebbero risolto tutto in sei mesi”; la chiusura dell’anno senza un bilancio approvato; la mancata stabilizzazione dei precari; i lavori di messa in sicurezza del torrente Mazzarà “fermi ormai da 3 anni con la strada bloccata”.
“Si conclude così un anno politicamente fallimentare, di un Paese sotto anestesia, con un sindaco sparito dalla scena, non più presente sul territorio; un anno segnato più dalla propaganda che dal rispetto delle regole e delle istituzioni. Con una fiducia ormai ridotta al minimo, auspichiamo comunque che lei presidente abbia uno scatto d’orgoglio e si voglia ricordare, con l’avvio del nuovo anno, di essere Presidente dell’intero Consiglio Comunale e non della sola maggioranza; di esercitare fino in fondo il ruolo super partes che Le compete; di evitare il ripetersi di episodi istituzionalmente discutibili – come la concessione della parola al Sindaco a discussione conclusa – e di garantire finalmente il rispetto dei diritti fondamentali dei consiglieri, a partire dall’accesso agli atti e dalla convocazione delle conferenze dei Capigruppo prima dei Consigli Comunali. Il rispetto delle regole non è una scelta politica. È un obbligo di legge”.




