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Di•scon•tì•nuo/ è un aggettivo dai molteplici significati: è qualcosa o qualcuno incapace di seguire un ritmo costante, specialmente quello conveniente o prestabilito, mentre in matematica indica una funzione discontinua, la funzione di una variabile quando il suo limite, se la variabile tende a certi valori, risulti non definito.

DISCONTINUO an open studio #2 è la seconda edizione della residenza d’artista organizzata dal Collettivo Flock, realizzata all’interno dello spazio DISCONTINUO a Barcellona Pozzo di Gotto; luogo che ha ospitato dal 22 luglio gli artisti: Alessio Barchitta, Giulio Polloniato, Luisa Badino, Vincenzo Borrelli; DISCONTINUO è un palazzo liberty, sito in pieno centro storico, che è stato sia la casa che lo studio degli stessi. Ad ogni artista è stata assegnata una stanza vuota, che nel corso della residenza è diventata un vero e proprio studio, mostrando già dai primi giorni le caratteristiche progettuali dei singoli artisti. Questi hanno potuto lavorare a contatto con il territorio, aspetto che ha influenzato inevitabilmente la loro produzione, dando così origine a risultati inaspettati.

Le opere in mostra saranno il risultato del mese di residenza. Nella logica dell’open studio, caratterizzante l’evento, attrezzi, residui, errori, prototipi e riferimenti saranno visibili, a metà tra una mostra ed un cantiere in pausa, esaltando non solo il prodotto finale ma l’intero processo evolutivo dell’opera d’arte. I testi sono a cura di Silvia Maiuri, che parallelamente allo sviluppo dei progetti ha osservato, scritto e discusso del lavoro con gli artisti, di seguito alcune sue osservazioni:

Il minimo comun denominatore tra i quattro artisti, venuto fuori durante la residenza e la frequentazione del luogo, è il “recupero” inteso come azione artistica: recupero di oggetti, di usi, di spazi urbani preceduto dalla scoperta e seguito dall’appropriazione di quegli oggetti, usi e spazi attraverso processi sperimentali, differenti per ognuno.

Alessio Barchitta è uno scultore che costruisce tutte le sue opere con materiali di scarto: pneumatici, plastica, mattonelle di ceramica, stoffe. La resa estetica di questo recupero è sempre sorprendentemente puntuale e di forte impatto; il lavoro di Barchitta sta diventando sempre più iconico per cui l’accumulo degli oggetti-spazzatura che invadono il suo atelier durante la fase creativa mira a un’immagine finale molto precisa e riconoscibile come nella recente serie di palloni da calcio in ceramica Kick me che invitano lo spettatore a non limitarsi a guardare l’opera ponendogli un invito ma anche una proibizione: calciare la ceramica.

Giulio Polloniato è un esperto ceramista che, provenendo dalla tradizione veneta, produce oggetti ceramici non funzionali il cui senso ambiguo si fa forte di una tecnica meticolosa. In residenza sta lavorando con l’argilla cruda scoprendone, per la prima volta in maniera evidente, la bellezza. Dalle incursioni alla cava di argilla di Barcellona Pozzo di Gotto all’intervento, quasi performativo, nei luoghi abbandonati della città, Polloniato sta facendo tesoro di tutte le suggestioni offerte dal paesaggio urbano sperimentando un nuovo metodo, mosso da sincero entusiasmo artistico.

Luisa Badino è una pittrice che lavora quasi per superare il limite della superficie pittorica: la tela. L’artista destruttura il piano del quadro per ricrearlo in dimensioni ambiziose e forme “attraversabili” lavorando sulla stratificazione di tessuti diversi per costruire una porta di accesso a un mondo parallelo, un sipario sullo spazio sconosciuto del quadro. Questo il concetto alla base dell’operazione artistica della Badino che in residenza sta elaborando un apparato decorativo a partire dalle tecniche di cucito della tradizione popolare.

Vincenzo Borrelli è un fotografo campano. Protagonista del suo lavoro è l’essere umano sintetizzato nei suoi “usi e costumi”: le sue fotografie ritraggono l’uomo attraverso gli oggetti che produce, che consuma, che scarta la cui assoluta riconoscibilità fa trasparire un’inquietudine tematica di fondo. Forte di un metodo che chiama Analisi oggettiva l’artista ha la pregevole qualità di sapersi affrancare nella ricerca, dalla rigidità di un metodo esatto e seriale, per lasciarsi attraversare dai suggerimenti “oggettivi” che gli vengono dall’esterno, traducendone poi i dettagli nel suo linguaggio artistico.

DISCONTINUO esalta la parte processuale di ogni progetto, dove ogni cosa presentata sarà lo spunto iniziale per un divenire incognito. Anche la cura dello spazio rimarca tale concetto, si è scelto difatti di non cancellare le tracce del passato: testimonianza di un vissuto e potenziamento per il futuro.
Alessio Barchitta nasce a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) e vive e lavora a Milano. Giulio Polloniato nasce a Bassano del Grappa (VI), vive e lavora a Venezia. Luisa Badino nasce a Pisa, vive e lavora a Venezia. Vincenzo Borrelli, nasce ad Aversa (CE), vive e lavora a Napoli

Durante l’open studio la via adiacente allo spazio sarà palcoscenico per i seguenti appuntamenti:

23 agosto – ore 19:30 “In la minore” di Giovanna Perdichizzi, reading di poesie scelte tratte dal libro “in la minore” edito da Lombardo edizione, introduce il Professor Filippo Russo, accompagnano al contrabbasso Chiara Milioti, alla batteria Giosuè Manuri.
23 agosto – ore 22:00 Rycott e V J Y // A/V live performance (live music e video)
24 agosto – ore 22:00 Perfomance di danza contemporanea, Claudia Bertuccelli e Valeria Saija, alla chitarra Roberto Randazzo
24 agosto – ore 23:00 Attacchi Verbali (dj set)
25 agosto –  ore 22:30 Nameless (live music)