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In Italia ben 15000 famiglie sono in ansia a causa della situazione venutasi a creare dopo che le stesse avevano deciso di crioconservare le cellule staminali al momento della nascita dei propri figli inviandole ad una società privata in Svizzera e il fallimento della stessa ha generato incertezza e confusione. 

Ci descrive benissimo una mamma residente nel milazzese, che così scrive: “Non ho idea di dove si trovino al momento le cellule staminali di mia figlia. È una cosa gravissima, è una cosa incresciosa! A maggio 2017 poco prima del parto decidiamo di crioconservare le cellule staminali. Al momento sono poche le applicazioni mediche ma considerato che le faremo crioconservare per 20 anni, ci siamo detti che nel frattempo la medicina avrebbe fatto tanti passi avanti. Ovviamente abbiamo sempre pregato di non doverle mai utilizzare. A giugno mi arriva una mail che CryoSave ha subappaltato la crioconservazione ad una banca che crioconserva le cellule staminali in Polonia!!! La tizia con cui parlo mi  dice che la maggior parte dei campioni sono nella loro banca… La maggior parte capito??!?? Dunque quello di mia figlia potrebbe anche non essere li… Io non lo so…. La situazione è ingarbugliata ed io sono profondamente delusa ed arrabbiata.”

È stato creato un gruppo Facebook denominato “Genitori Cryo-Save” con l’obiettivo di aggregare, supportare ed informare tutti i genitori italiani e stranieri che hanno affidato le cellule staminali dei propri figli alla società CryoSave. Ed un’altra mamma proprio in queste ore scrive: “Al momento la società non è reperibile. Sappiamo che è stato siglato un subappaltato con l’azienda polacca PBKM (Gruppo Famicord) la cui durata è di soli 5 anni. In base alle informazioni ricevute, la “quasi” totalità dei campioni biologici sono stati trasferiti nei laboratori PBKM di Varsavia, senza autorizzazione e/o avviso dei genitori.”

Una cronistoria della vicenda può farsi partire dal 25.06.2019 quando CryoSave in una lettera ai suoi clienti parla di subappalto e da questo momento risulta che il numero verde, numeri dei consulenti e dei commerciali non sono più attivi. In contemporanea, un gruppo di genitori, che aveva dilazionato il pagamento in comode rate mensili, ha notato un doppio addebito sul conto per il mese di Giugno 2019. Il 26.06.2019 nasce il gruppo FACEBOOK Italiano e nei giorni a seguire proseguono le telefonate alla sede CryoSave AG si viene a sapere che campioni si trovano stoccati presso i laboratori PBKM di Varsavia. A fine giugno compare il gruppo FAMICORD (PBKM) Italia il quale dichiara di essere in possesso della maggior parte (quindi NON tutti) dei campioni precedentemente depositati presso i laboratori CryoSave e, che necessita di tempo per poter dare un effettivo riscontro ai genitori circa la presenza dei campioni presso i loro laboratori.

Il 12 Luglio 2019  CryoSave Italia viene dichiarata Fallita. Che fare? Continuare a pagare? In base al contratto stipulato con CryoSave AG, se i pagamenti cessano, si diventa inadempienti. E siamo al 18 Luglio 2019 ed al 2 Settembre quando CryoSave invia mail con sollecito pagamenti, non solo nei riguardi di alcuni genitori che hanno sospeso di recente i pagamenti, ma anche per coloro che li hanno conclusi da diverso tempo (anche anni). Gli importi richiesti nei solleciti variano da caso a caso. Queste comunicazioni sono pervenute anche ai genitori Spagnoli. Ad Agosto 2019 FAMICORD scrive una e-mail con il seguente testo: “In riferimento alla Sua richiesta relativa alla verifica della conservazione del campione di cellule staminali con il codice XY presso il nostro laboratorio, CONFERMIAMO che dopo adeguate verifiche il campione e conservato presso il laboratorio PBKM – Famicord Group a Varsavia.”

Siamo quasi a metà settembre e l’ansia cresce in Italia e negli altri paesi. Una vicenda alla quale va data visibilità poiché vi saranno sicuramente tante altre famiglie ancora all’oscuro di tutto. Dopo le testimonianze provenienti da Ungheria e Spagna negli ultimi giorni si è aggiunta anche la Croazia. Molte famiglie, nonostante abbiano finito di pagare, non hanno ancora i numeri identificativi delle sacche. “Non si tratta di un problema di tipo economico – ci dichiara la mamma abitante nella zona di Milazzo – ma ovviamente i campioni delle cellule possono essere prelevati una sola volta nella vita, cioè all’atto del parto e, per chi come me ha deciso di non avere più figli, quella era l’ultima possibilità che avevo per crioconservarli. Inoltre il problema grave al momento è che se queste cellule malauguratamente dovessero servire, nessuno di noi sa come ed a chi richiederle. Noi chiediamo chiarezza, questo continuo silenzio da parte di CryoSave a fronte di numerose email di sollecito pagamenti è veramente inquietante.”