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«L’ennesimo colpo di mannaia che la provincia di Messina deve subire». Viene definita, dalla Cisl e dalla Filca Cisl di Messina, la decisione del Governo Regionale Siciliano che con un colpo di spugna ha tagliato 134 milioni di euro del Patto per il Sud, destinati ad interventi per il dissesto idrogeologico sul territorio messinese.
«La nostra provincia – sottolineano il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese e il segretario provinciale della Filca Cisl, Giuseppe Famiano – attendeva da tempo queste somme per mettere in sicurezza il proprio, fragile, territorio. E, invece, deve subire un autentico scippo. Non si possono dimenticare le alluvioni che hanno lacerato la città e la provincia di Messina, la perdita di vite umane. Da tempo sono in attesa di realizzazione opere di messa insicurezza indispensabili ed alcuni comuni hanno già provveduto ad indire le gare di appalto per la progettazione. Oggi non ci spieghiamo l’assunzione di tale provvedimento».
Il venir meno di tali somme penalizza anche il settore edile che non potrà mai dare una speranza a quei lavoratori in attesa di occupazione. «È sempre il settore dell’edilizia – aggiunge Famiano – nella grave crisi che sta attraversando, a pagare il prezzo più alto di decisioni scellerate di una classe politica del tutto assente e disinteressata allo sviluppo economico e sociale».

La Giunta regionale ha tagliato complessivamente 134 milioni di euro destinati dal Patto per il Sud al contrasto del dissesto idrogeologico in provincia di Messina.
Lo denuncia arriva anche dal deputato regionale Danilo Lo Giudice che già era intervenuto nello specifico del Comune di Santa Teresa Riva, di cui è sindaco, dove il taglio è stato di circa 11 milioni.

“Non è assolutamente chiaro – afferma Lo Giudice – quale sia il criterio adottato dalla Giunta, perché nelle premesse della sua delibera si parla di dare priorità ai progetti cantierabili, ma ad essere stati tagliati sembra che siano stati proprio questi, per i
quali si potrebbe già procedere all’indizione della gare.”

Lo Giudice punta il dito contro la struttura commissariale per il dissesto “i cui tempi di espletamento delle gare e le cui priorità sono del tutto sconosciuti, basti pensare che i due progetti di Santa Teresa sono stati trasmessi già corredati da tutti i pareri oltre 15
mesi fa e da allora nulla è successo.”

Lo Giudice ha annunciato la presentazione di una interrogazione per chiedere al Governo chiarimenti, preannunciando che comunque
“interverrà in ogni sede utile perché il territorio messinese non subisca uno scippo che non soltanto appare illegittimo dal punto di vista formale ma soprattutto è pericoloso per la sicurezza del territorio e delle comunità visto che stiamo parlando di dissesto e quindi di potenziali pericoli per l’incolumità dei cittadini.”