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Piano Paesaggistico d’ambito 9 a rischio: i comitati e le associazioni della Valle del Mela si mobilitano e chiedono a Musumeci di salvaguardare questo strumento di tutela del territorio, che fino ad ora ha evitato ulteriori scempi, sia paesaggistici che ambientali.

Appello congiunto dei comitati e delle associazioni della Valle del Mela che, preoccupati per la prossima sentenza del Tar di Catania, temono che sia annullato il Piano, facendo venire meno uno strumento importante per consentire uno sviluppo del territorio ” libero dai veleni, dal degrado dell’industria pesante e della cementificazione selvaggia.

Il piano paesaggistico è lo strumento di programmazione e tutela indispensabile che proietta il territorio verso l’unica soluzione possibile: uno sviluppo equo, sostenibile e armonico alle vocazioni del territorio, senza petrolio e inceneritori.

Grazie ad esso le amministrazioni, le associazioni e i cittadini della Valle del Mela, uniti in un movimento forte e determinato, sono riusciti a bloccare l’ennesimo scempio, ovvero il progetto del mega inceneritore di A2A.

Però adesso, purtroppo, la Valle del Mela rischia di trovarsi senza il suo scudo più prezioso. Infatti, a causa di un vizio procedurale, una sentenza del TAR di Catania minaccia di annullare definitivamente il Piano a partire dal 27 Ottobre. A tale pericolo il Presidente della Regione può porre rimedio sanando o riadottando il Piano, in modo da lasciarne intatte la tutela e la portata.”

L’appello prosegue auspicando che il presidente Musumeci -da Palazzo d’Orleans arrivano comunque rassicurazioni- agisca prima della scadenza del 27 ottobre.

“Dicono di non preoccuparsi, perché entro il 27 ottobre la firma del presidente Musumeci arriverà. Addirittura, l’On Catalfamo non trova niente di meglio da fare che lanciare accuse di allarmismo contro imprecisati ‘ambientalisti’, senza cogliere l’entità e la rilevanza della posta in gioco: il degrado delle condizioni socio-sanitarie e la vivibilità del territorio.

È forse ARPA Sicilia allarmista nel certificare come la Valle del Mela soffra la peggiore contaminazione da idrocarburi non metanici in Sicilia? Oppure esagera lo Studio Sentieri nell’attestare che il più alto eccesso di nati malformati in Italia affligge il nostro territorio?

Cos’altro serve al Presidente Musumeci, che, siamo sicuri, comprende e conosce la gravità della situazione sociale e sanitaria, per sanare o ri-adottare correttamente il piano paesaggistico? Perché aspettare l’ultimo giorno, quando nella Valle del Mela sono in tanti che a causa dell’inquinamento ormai i giorni li hanno contati?”

Livia Di Vona