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Il sindaco del comune tirrenico Maurizio Crimi è stato sentito dalla Commissione Regionale Antimafia Presieduta dall’On.le Fava Claudio sulla questione della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea per la quale si ipotizza una nuova fase con la realizzazione di nuovi impianti a servizio dell’invaso.

Il primo cittadino di Furnari, che più di tutti gli altri comuni ha subito gli effetti nefasti dalla presenza della discarica posta a poche centinaia di metri dal centro abitato, accompagnato dal legale del Comune, Avv. Mario Ceraolo, ha depositato un dossier di 700 pagine con allegati, supporti informatici di foto e video della discarica. Si tratta di atti amministrativi e giudiziari tra cui uno stralcio della relazione conclusiva della Commissione prefettizia d’indagine che nel 2015 effettuo un accesso agli atti amministrativi del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea che portò allo scioglimento degli organi amministrativi dello stesso Ente che tra l’altro risulta essere azionista di maggioranza della società mista Tirreno Ambiente ha chiesto al Presidente della Commissione di avviare un’istruttoria di competenza della stessa Commissione antimafia sui fatti contenuti nella documentazione depositata. Per il Sindaco di Furnari, forte del documento approvato dal Consiglio Comunale che ha autorizzato il primo cittadino “a porre in essere ogni iniziativa finalizzata a contrastare l’attivazione di nuovi impianti presso il sito della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea e a stimolare esclusivamente al gestione post mortem e quindi la sola messa in sicurezza del sito. E’ stato ribadito in sede di audizione che devono prevalere le esigenze di tutela della salute e ogni azione per il corretto sviluppo economico del territorio, devastato dalla scellerata gestione della discarica di C/da Zuppà come accertato in definitivi atti giudiziari e amministrativi che hanno portato a condanne per associazione mafiosa di soggetti ai vertici di Tirreno Ambiente e a provvedimenti del Ministero dell’Interno per condizionamenti dell’azione amministrativa mazzarrese da parte della criminalità organizzata operante nel comprensorio, nonché al quel dissesto finanziario del Comune che oggi si vorrebbe risolvere con il ritorno al passato riattivando lo smaltimento dei rifiuti presso la discarica”.