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Sembrerebbe risolta con un botta e risposta tra le parti, dopo una mattinata di polemiche sui social e anche su alcuni siti web in merito alla lettera inviata dal Comune alla società milazzese di Storia patria per la riconsegna del locale, sito a molo Marullo, concesso due anni addietro per realizzare uno spazio espositivo in omaggio a Luigi Rizzo.

Al centro della protesta l’ipotesi di sottrarre all’Eroe milazzese quello che dovrebbe essere uno spazio dovuto. Il sindaco Giovanni Formica, destinatario anche di una lettera del presidente di “Storia patria”, Massimo Tricamo ha inteso chiarire la situazione, inviando allo stesso Tricamo una lettera nel quale sostanzialmente si puntualizza che non c’era alcuna attività repressiva ma che anzi tale esposizione sarà realizzata all’interno del Castello.
Il primo cittadino ricorda che “nel 2017, in occasione del centenario della Grande Guerra ed in vista delle celebrazioni legate alla consegna della bandiera di combattimento alla fregata Rizzo, l’Amministrazione accolse favorevolmente la proposta di realizzare uno spazio espositivo in un immobile di proprietà comunale posto alla radice del Molo Marullo. Ciò nonostante perplessità in relazione alla dimensione assai ridotta dei locali individuati; perplessità che furono superate proprio in ragione della condivisa opportunità di costruire un evento che si articolasse in più offerte culturali, il più possibile concentrate in un ambito contenuto. Orbene, essendo il termine concordato (due anni) ormai spirato, non può stupirti il fatto che il Dirigente del competente ufficio abbia richiesto la restituzione del bene. Quanto ai tempi dell’adempimento, ti assicuro che nessuno vorrà operare uno sgombero forzato”.
Quindi, dopo un passaggio relativo a polemiche scaturenti spesso sui social e la sottolineatura che “la mia Amministrazione, tra le molte che si sono succedute nel tempo, è certamente quella che, anche grazie ad una congiuntura favorevole, maggiormente ha promosso il ricordo delle gesta di Luigi Rizzo, contribuendo a restituirlo alla memoria dei milazzesi ed in particolare dei più giovani”, la comunicazione del cambio di sede.
“Come già partecipato alla famiglia dell’eroe ¬ sottolinea ancora Formica – dopo attente valutazioni, già da qualche mese è maturato l’intendimento di trasferire l’allestimento all’interno della città fortificata ed in particolare negli ambienti del mastio. Ciò in quanto, nonostante lo sforzo meritorio dell’associazione di Storia Patria, l’esposizione è stata ed è fruibile soltanto per poche ore a settimana, con il risultato che nel tempo molti visitatori, soprattutto turisti, hanno manifestato disappunto nei confronti del Comune, il cui logo è stampigliato nei banner promozionali, per l’impossibilità di godere della mostra. Viceversa, una collocazione all’interno della cittadella, oltre ad essere maggiormente consona alla caratura di Luigi Rizzo, consentirà una fruizione piena, essendo il bene monumentale costantemente presidiato. Oltretutto, la recente apertura del cosiddetto “museo del mare” ha portato all’interno del nostro castello molti giovani e giovanissimi ed altri ne porterà nei mesi ed anni a venire, sicché offrire alle giovani generazioni la possibilità di conoscere più e meglio la vita e le gesta di un eroe milazzese, appare operazione opportuna ed utile soprattutto alla formazione degli studenti. In ogni caso, della volontà di integrare e diversificare l’offerta culturale negli spazi del monumento cittadino più importante era stata data a te formale notizia dall’assessore Presti e io stesso, in uno scambio di messaggi privati, ti avevo manifestato che in tempi brevi avremmo promosso alcune iniziative”.

Ecco la missiva integrale del primo cittadino: “Carissimo Massimo,
come da Te rammentato, con deliberazione della Giunta Municipale del marzo 2017, la mia
amministrazione, in occasione del centenario della Grande Guerra ed in vista delle celebrazioni legate alla consegna della bandiera di combattimento alla fregata Rizzo, accolse favorevolmente la proposta di realizzare uno spazio espositivo in un immobile di proprietà comunale posto alla radice del Molo Marullo. Ricorderai, ne sono certo, le perplessità al tempo anche
da me manifestate in relazione alla dimensione assai ridotta dei locali individuati; perplessità
che furono superate proprio in ragione della condivisa opportunità di costruire un evento che
si articolasse in più offerte culturali, il più possibile concentrate in un ambito contenuto.
Con quella deliberazione, cui seguì la sottoscrizione del contratto di comodato, si stabilì, d’intesa con Te, anche la durata della piccola ma graziosissima mostra, tenuto conto della
funzione per la quale era stata immaginata.
Orbene, essendo il termine concordato ormai spirato, non può stupirTi il fatto che il
Dirigente del competente ufficio abbia richiesto la restituzione del bene. Quanto ai tempi
dell’adempimento, Ti assicuro che nessuno vorrà operare uno sgombero forzato.
La Tua garbata lettera, però, mi offre l’occasione di sottolineare alcuni aspetti critici e
controversi che hanno caratterizzato i nostri rapporti nelle rispettive qualità. Mi riferisco, in
particolare, al Tuo tentativo, sempre più manifesto, di modificare a furor di popolo i patti che
la Tua associazione ha sottoscritto e sottoscrive con l’istituzione Comune che, sin qui, si è
sempre dimostrata disponibile ad accogliere proposte e suggerimenti e che ha permesso al sodalizio da Te guidato di consolidare una posizione di riferimento in città. Si tratta di una formula da Te sperimentata con successo che, spacciata per “atto di trasparenza”, si traduce, in
realtà, in un’autentica aggressione, per interposta persona, attraverso i social. Un metodo che,
a mio parere, seppur legittimo ed apparentemente neutro, mortifica le finalità più alte cui è
proteso lo sforzo di promuovere la cultura e la memoria di quanto di bello offre il nostro territorio.
Tornando al merito della questione all’origine di questo scambio epistolare, mi preme
sottolineare, orgogliosamente, che la mia Amministrazione, tra le molte che si sono succedute
nel tempo, è certamente quella che, anche grazie ad una congiuntura favorevole, maggiormente ha promosso il ricordo delle gesta di Luigi Rizzo, contribuendo a restituirlo alla memoria
dei milazzesi ed in particolare dei più giovani. Quanto alla mostra in sé, come già partecipato
alla famiglia dell’eroe, dopo attente valutazioni, già da qualche mese è maturato l’intendimento di trasferire l’allestimento all’interno della città fortificata ed in particolare negli ambienti
del mastio. Ciò in quanto, nonostante lo sforzo meritorio dell’associazione di Storia Patria,
l’esposizione è stata ed è fruibile soltanto per poche ore a settimana, con il risultato che nel
tempo molti visitatori, soprattutto turisti, hanno manifestato disappunto nei confronti del Comune, il cui logo è stampigliato nei banner promozionali, per l’impossibilità di godere della
mostra. Viceversa, una collocazione all’interno della cittadella, oltre ad essere maggiormente consona alla caratura di Luigi Rizzo, consentirà una fruizione piena, essendo il bene monumentale costantemente presidiato. Oltretutto, la recente apertura del cosiddetto “museo del
mare” ha portato all’interno del nostro castello molti giovani e giovanissimi ed altri ne porterà
nei mesi ed anni a venire, sicché offrire alle giovani generazioni la possibilità di conoscere
più e meglio la vita e le gesta di un eroe milazzese, appare operazione opportuna ed utile soprattutto alla formazione degli studenti”.