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Il consigliere comunale  Libero Gioveni, si rivolge all’amministrazione e alla Patrimonio S.p.a per chiedere la revoca del provvedimento che blocca la vendita degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, stoppata perché considerata poco remunerativa.

Risale allo scorso mese di marzo lo stop del sindaco De Luca a tutte le procedure di vendita degli alloggi comunali agli inquilini “aventi diritto” ai sensi della L.R. 560/93 e s.m.i., a causa degli scarsi incassi come proventi della dismissione, di cui avrebbe potuto beneficiare il comune. Ciò in considerazione del fatto che notoriamente “i prezzi delle unità abitative sono oggettivamente irrisori rispetto al libero mercato.”

Il consigliere Gioveni, che non condivide la decisione, illustra le motivazioni ragionate del dissenso: “Decidere di non vendere gli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica perché costano poco, però, oltre ad andare in contrasto con la normativa vigente e ad infliggere un piccolo “colpo basso” agli inquilini che potrebbero anche adire alle vie legali, rappresenta a parere del sottoscritto anche un boomerang per codesta Amministrazione, in quanto gli oneri della manutenzione, acclarata la vetustà degli immobili, sono di gran lunga superiori rispetto invece al risparmio di cui Palazzo Zanca beneficerebbe in caso di dismissione.”

Gioveni continua sottolineando l’utilizzo non casuale dell’espressione aventi diritto, “perché gli inquilini il diritto di riscattare il proprio alloggio lo hanno maturato per legge, legge che peraltro si occupa anche della determinazione dei prezzi!”

Infatti -prosegue- la dismissione degli alloggi ERP è regolata dalla normativa regionale in vigore, che espressamente stabilisce che il costo degli alloggi vada determinato solo in riferimenti alle rendite catastali, “le cui misure devono essere moltiplicate per 100.”

“Anzi, la legge stabilisce anche che al prezzo complessivo va detratta una misura del 1% per ogni anno di anzianità dellimmobile, per cui per ottenere maggiori introiti dalle vendite in atto sono soltanto due le soluzioni, al momento molto remote: modificare la legge regionale vigente oppure procedere alla revisione degli estimi catastali!”

Conclusa la ricognizione dei fatti, Gioveni chiede -anche in considerazione del fatto che comunque la dismissione comporterebbe un guadagno per il comune, che non dovrebbe più affrontare gli onerosi costi  di manutenzione- al sindaco (nella sua qualità anche di assessore al Patrimonio e assessore al Bilancio) e al sig. Presidente della Patrimonio S.p.A., ognuno per la parte di propria competenza, chiarezza circa una possibile intenzione di “revocare il provvedimento di stop alle procedure di dismissione degli alloggi ERP e quindi dare seguito ai sensi di legge alle istanze provenienti dagli aventi diritto.”

Livia Di Vona