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“Il Governo regionale ha scelto la strada dello scontro in Aula ed oggi esce sconfitto grazie alla propria debolezza mista a supponenza. La verità è che il disegno di legge sulla governance dei rifiuti era confusionario e inadeguato (come dimostra la lunga teoria di emendamenti presentati dallo stesso esecutivo) e soprattutto non affronta nessuno dei temi strutturali sul tema della gestione dei rifiuti.
Davanti alla manifesta mancanza di tenuta della sua maggioranza, Musumeci, invece di interrogarsi sui propri errori, pensa di inveire contro le opposizioni, le stesse che da settimane chiedevano di poter affrontare una discussione in Commissione, che proprio il Governo ha impedito”.

“Chi brinda e ringrazia sono i padroni delle discariche private, in assenza di un Piano sui rifiuti che con il Disegno di legge presentato dal Governo non c’entra un fico secco.” Lo dichiara Claudio Fava, rispondendo al Presidente della Regione Musumeci.

“Da due anni – prosegue il Presidente dell’antimafia regionale – il Governo non ha la forza né la maggioranza per portare in Aula un vero Piano e intanto autorizza 1,8 milioni di metri cubi in più alle discariche dei Leonardi e proroga di dieci anni la concessione all’Oikos. I soliti noti fuori dall’Assemblea Regionale brindano al governo Musumeci e alla sua inettitudine.”

“La bocciatura dell’art.1 del Disegno di legge sui rifiuti è un dispetto non alla maggioranza di governo ma all’intera Sicilia.”

Lo dichiara Carmelo Pullara, capogruppo dei Popolari-Autonomisti all’Assemblea Regionale Siciliana.

“Questo parlamento, tutto, è stato eletto dai siciliani con la
speranza di portare la Sicilia fuori dal disastro ereditato dal
Governo Crocetta, nel settore dei rifiuti come su tanti altri fronti.
Oggi invece l’opposizione, con la richiesa del voto segreto, ha
certificato che preferisce mantenere lo status quo.
Non possiamo accettarlo e chiediamo al Presidente Musumeci di
mantenere viva la speranza per un futuro migliore della nostra terra.
Alle opposizioni chiediamo responsabilità perché non è con “il tanto
peggio, tanto meglio” che si fanno gli interessi della Sicilia.”