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La nostra foto di copertina è il punto di partenza del nostro racconto: vi sono immortalati Miah, venditore di rose originario del Bangladesh e conosciuto da tutti nella città di Milazzo dove lavorava da anni ed Helena, una ragazza dagli occhi buoni che ha scatenato la solidarietà partendo dai social e rendendola “reale” in tutta la sua concretezza. Purtroppo il finale è stato inevitabilmente drammatico.

Andiamo con ordine. “Oggi alle 08:25 Miah ha lasciato questa terra!”

Questo il terribile post di ieri mattina, domenica 10 novembre 2019 che ha scritto Helena Caizzone dalla sua pagina Facebook.

Miah Folzu era conosciuto da tanti, giovani e meno giovani che frequentano la città del Capo e che spesso se lo ritrovavano davanti con suo fascio di rose ed il garbo di un gentleman. Una persona che si faceva voler bene ed alla fine la rosa la prendevi con gioia. Purtroppo il terribile male ha scelto proprio lui e nel giro di poco tempo le sue condizioni si sono drammaticamente aggravate.

In questa occasione proprio dai social è partita una solidarietà da far venire i brividi, sotto la regia di Helena, questa giovane che abita fuori e che ha mobilitato tutta Milazzo e buona parte del circondario. Una raccolta di soldi per permettere al venditore di rose di poter tornare nella propria terra e vivere gli ultimi giorni insieme ai propri cari.

Il 1 novembre Helena scrive sulla propria pagina Facebook, postando quella che è la foto di copertina del nostro articolo: “Lui é Miah, più o meno lo conosciamo tutti. Purtroppo qualche giorno fa mi comunicarono il suo immediato ricovero in ospedale. Lo chiamai, cercando di capire cosa avesse, ma non sapeva ancora nulla e decise di passarmi il dottore al telefono. Purtroppo in quel momento era solo, aveva bisogno di qualcuno che gli stesse vicino e spiegasse bene la situazione. Trovandomi bloccata a Torino, non mi sembrava giusto spiegargli al telefono quanto la vita fosse ingiusta e chiesi a mia sorella e ai miei genitori di andare in ospedale e stargli vicino il più possibile. A Miah fu detto chiaramente che era il caso di tornare a casa, non andare più al lavoro e dedicarsi totalmente alla sua famiglia. Penso che nessuno di noi vorrebbe trascorrere gli ultimi mesi, giorni, attimi della propria vita lontano dai suoi più cari affetti, specie se si é consapevoli che il tempo a disposizione é davvero poco. Per Miah purtroppo non ci sono cure, c’é solo una cosa che potrebbe alleviare il dolore: tornare in Bangladesh per poter riabbracciare i suoi figli ed avere a disposizione i soldi necessari per poter rimanere li. È per questo che vi chiedo di contribuire con una libera donazione (contattemi privatamente per la raccolta fondi). Grazie a tutti, confido ancora nella bontà umana.”

Quattro giorni dopo, e siamo al 5 novembre, la risposta della gente comincia ad arrivare ma purtroppo si aggravano ulteriormente le condizioni di Miah. Così scrive la Caizzone: “Buon pomeriggio a tutti. Volevo comunicarvi che stamattina mia sorella è stata al Policlinico di Messina per parlare con l’équipe di oncologi che sta seguendo Miah e chiedere se venerdì potrà viaggiare con i due volontari che abbiamo trovato per assisterlo. La situazione è drammatica, in quanto i medici non autorizzano il viaggio. Miah non è attualmente nelle condizioni di poterlo affrontare. Ieri ha avuto una crisi importante e hanno dovuto mettere il catetere perché non riusciva nemmeno a camminare. Ci faranno sapere giovedì mattina se la situazione migliorerà e potrà affrontare il volo. Ci stiamo attivando con l’aiuto della croce rossa, affinché possano venire i suoi figli accompagnati dal fratello. Per trasparenza e correttezza (visto e considerato che chi non mi conosce può avere il beneficio del dubbio) ho postato gli screenshot delle donazioni ricevute sul mio iban. Ho pubblicato anche la foto dei bonifici effettuati per dimostrare che tutto quello che è stato versato inizialmente sul mio conto é stato successivamente trasferito sul conto corrente del beneficiario. Chiaramente i bonifici sono due perché le vostre donazioni sono arrivate in momenti diversi (alcune sabato, altre lunedì, altre ancora questa mattina). Volevo ringraziare tutti per quello che é stato fatto, senza la vostra collaborazione non sarebbe stato possibile. Grazie di cuore! Ps: per chi volesse fare una visita a Miah, in questo momento si trova al policlinico di Messina – padiglione H – 5° piano – stanza C.”

E siamo al 7 novembre, i risultati concreti ci sono, oltre 9000 euro per Miah, anche se si teme che non serviranno per riportarlo a casa ancora in vita. Helena posta questo messaggio: “Buongiorno a tutti, questo è quanto raccolto ad oggi da tutti noi. Per una trasparenza assoluta ho deciso di pubblicarlo. Vi ringrazio per l’amore che state dimostrando a lui e a noi, che ci sentiamo meno soli nella gestione di questa situazione. Ieri i medici mi hanno detto che allo stato attuale non è nelle condizioni di affrontare un volo (chi è andato in ospedale in questi giorni può confermarlo). Stamattina effettueranno un’ecografia addominale e una consulenza dal chirurgo affinché si possa aspirare il liquido per alleviare i dolori e permettere il viaggio. Stasera vi farò sapere l’esito. Abbiamo contattato i suoi fratelli che hanno in affidamento in due figli ma  sembra non ci siano i tempi affinché riescano a raggiungere l’Italia. Siamo in contatto con la Croce Rossa che sta facendo di tutto per comunicare con l’ambasciata del Bangladesh. Stiamo anche facendo dei preventivi per un’ eventuale spedizione della salma qualora Miah dovesse rimanere qui con noi fino alla “fine”. PS. Miah vi ringrazia tutti con grande commozione.”

Infine la tragica notizia della morte ieri mattina ed il dolore atroce di una città intera, di una comunità intera, di tutti coloro che, anche per un attimo, il tempo di prendere una rosa e regalarla alla propria amata, hanno avuto a che fare con Miah. Che adesso tornerà a casa in una bara. Cosa ci resta da tutto ciò? Oltre alla immensa tristezza per una vita recisa così tragicamente e repentinamente, anche il lato positivo che a volte possono avere anche i tanto vituperati social network… In questo specifico caso la solidarietà è stata rapidissima per merito di un messaggio postato su Facebook da una ragazza alla quale sono giunti soldi da altri ragazzi e ragazze, uomini e donne che probabilmente neanche si conoscevano fra loro. Il social li ha fatti incontrare tramite la lodevole iniziativa di una ragazza speciale perché “normale”, Helena ha fatto ciò che si doveva fare e per questo merita il grazie da parte di tutti noi e la speranza che siano tanti i giovani come lei, affinché ci si possa augurare tutti un mondo migliore. Dovremmo inoltre riflettere tutti sulla fugacità della vita, come scrive a commento di questa vicenda   Claudio Giordano: “Questa storia deve farci meditare parecchio, sulla fratellanza, sul prossimo, sulla considerazione di ognuno di noi. Io personalmente ho incontrato molte volte quest’anima… e quante rose mi ha regalato in più, rispetto a quelle che “pagavo”. Questo insomma la dice lunga… deve farci ulteriormente riflettere su tutte quelle volte che evitiamo qualcuno che vuole offrirci qualcosa, negandogli allo stesso tempo di poter progredire nella sua opera di “sopravvivenza”. Ognuno di noi si porta dentro un mondo di problemi, sofferenze, paure, incertezze… Che tutto ciò possa dunque ragguagliarci in un’unica solidarietà che non mira soltanto a ricordare la sua infinità bontà, ma bensì che si protragga nel riflettere ognuno di noi e considerare che i giorni passano via in fretta e quello che facciamo oggi o domani nei confronti di noi stessi ma soprattutto negli altri rappresenta il bigliettino da visita dinanzi a Dio. L’amore e il cuore vincono su tutto. Io sono convinto, che oggi Miah ha vinto.”

Ciao Miah… adesso sarai Lassù con il tuo fascio di bellissime rose rosse. RIPOSA IN PACE!