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Nella mattinata di ieri, martedì 10 febbraio 2020, si è svolto presso l’Aula Magna dell’ITET “E. Fermi” di Barcellona Pozzo di Gotto, un incontro sul tema della legalità “Per non dimenticare” che ha visto in qualità di ospiti/relatori speciali Savino Di Matteo Percoco e Brizio Montinaro, due figure che in questo ambito sono sicuramente importantissime. 

L’evento è stato organizzato dallo stesso ITET “Fermi” con la compartecipazione dell’IC “Bastiano Genovese” e dobbiamo dire che non sono state tradite le aspettative in quanto gli studenti hanno ricevuto una grandissima lezione di “educazione alla legalità”. Il merito di aver portato a Barcellona queste due figure è della Prof.ssa Michela Di Dio, docente di Lettere alla “B. Genovese” e referente dell’Associazione “Cammino” per la stessa tipologia di progetto, la quale aveva già conosciuto i due in occasione della commemorazione della strage di Via d’Amelio a Palermo nel luglio scorso.

Ha fatto gli onori di casa la Dirigente del “Fermi” Prof.ssa Antonietta Amoroso, che ha salutato i presenti in particolare le Autorità Civili e Militari, con i vertici di Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato ed alcuni rappresentanti di Associazioni quali Enzo Scaffidi del presidio Libera, Stefano Vento del FAI di Barcellona, Carmelo Ceraolo di Legambiente del Longano. La Dirigente ha poi illustrato il progetto “Fermi per il SoLe” (Solidarietà e Legalità) nel quale si inquadra questo evento sottolineando come la scuola da lei diretta è da sempre impegnata nell’educare le giovani generazioni, cercando di renderli cittadini attivi. Ha quindi ringraziato la collega Dirigente Prof.ssa Franca Canale del Comprensivo di Via Immacolata e la docente Prof.ssa Michela Di Dio per aver curato i contatti ed essersi impegnata alacremente per la perfetta riuscita di questa mattinata.

 

Un momento molto bello è stato quello nel quale gli alunni della 1C ad indirizzo musicale del Comprensivo “Bastiano Genovese” hanno cantato “Pensa” diretti dalla Prof.ssa Alba Sofia. È seguito l’intervento istituzionale dell’Avv. Angelita Pino, Assessore alla Pubblica Istruzione, la quale ha portato i saluti del Sindaco Roberto Materia, ha ringraziato le Dirigenti ed il Corpo Docente affermando che appuntamenti di questo tipo sono fondamentali per conservare la memoria storica, tramandare esperienze storiche che hanno segnato una società come il ricordo di valorose figure quali Falcone, Borsellino e tanti altri. “E non è casuale questa data –  ha chiuso la Pino – infatti oggi si celebra la giornata dedicata alle tante vittime delle Foibe, tragedia da ricordare come abbiamo fatto il 27 gennaio per la Shoah”.

 

Il primo intervento di uno dei due ospiti d’onore dell’evento, quello di Savino Di Matteo Percoco, è stato preceduto dal brano “Round dance” di Th. Susato, suonato al pianoforte da due studentesse. Di Matteo Percoco, giornalista di “Antimafia Duemila” e figura storica del movimento (presieduto da Salvatore Borsellino) “Agende Rosse” della sua Puglia ma anche di Calabria e Sicilia, si è alzato dal tavolo dei relatori per stare fra i ragazzi e, servendosi di slide, ha iniziato a dialogare in modo diretto con gli alunni parlando anzi chiamando per nome le tante vittime di mafia, Falcone, Borsellino, Cassarà, Chinnici ma anche anzi diremmo “soprattutto” quelle più vicine alla nostra realtà barcellonese: Antonio Mazza, Giovanni Salamone, Beppe Alfano, Attilio Manca, del quale oggi ricorre il tristissimo 16° anniversario della morte avvenuta a a Viterbo. “La Barcellona onesta deve riscattarsi, come la fenice che rinasce dalle proprie ceneri!” ha sostenuto Di Matteo Percoco. Quindi ha chiesto ai ragazzi se sapessero cosa fosse la mafia, quando era nata, giungendo a spiegare come si può sconfiggere il fenomeno: “Da bambino avevo difficoltà a parlare, sono stato bullizzato, ma ho lavorato tanto su me stesso, mi sono ribellato, ho agito. Si deve camminare… e soprattutto occorre crederci, osare. Per migliorare la nostra vita dobbiamo prima migliorare la vita degli altri. Dobbiamo essere costruttori di pace.”

Un gruppo di altri cinque alunni del Comprensivo “B. Genovese” (Sofia Privitera, Matteo Cucinotta, Carmelo Lembo al flauto traverso e Riccardo Costa e Anna Milone al pianoforte) ha eseguito due pezzi ed un alunno dell’ITET “Fermi”, Domenico Porcino, ha letto un brano da “Italiani” di Pasolini e si è quindi passati al secondo protagonista dell’evento, Brizio Montinaro, architetto qui nelle vesti di fratello di Antonio, caposcorta del giudice Giovanni Falcone morto nella strage di Via Capaci. “Dopo l’intervento di Savino è complicato parlare poiché la passione civile della quale sono pregni i suoi interventi è veramente tanta io invece ho per anni preferito non affrontare il ricordo di mio fratello Antonio” ha esordito Montinaro, narrando poi con certosina dovizia di particolari il vissuto del fratello e come giunse a Palermo da Bergamo, a seguito della lite con la propria ragazza. “Era un giovane bello, esuberante, intelligente, morì a 29 anni con due figli di quattro e di un anno e questo per noi della famiglia è stato duro da accettare. Odio la strumentalizzazione di quella tragedia, e di mafia e antimafia per questo sono stato in silenzio per ben 14 anni, poi dopo aver vissuto 25 anni a Firenze, ho scelto di tornare nella mia Puglia, a Calimera in provincia di Lecce, perché non voglio che si pensi che sia scappato dalla mia terra”. Brizio Montinaro ha poi fatto anche lui come Savino Di Matteo Percoco un riferimento storico, leggendo passi che raccontano dell’incontro fra il fu Ministro dell’Interno Liborio Romano e Giuseppe Garibaldi con sullo sfondo, ma non troppo sfondo… la figura di un mafioso del tempo. “La trattativa”, della quale si parla da anni, era qualcosa di attuale addirittura sin dai tempi della nascita dell’Unità d’Italia. L’arch. Montinaro ha chiuso affermando che se oggi i giovani non rispettano la legalità delle piccole cose, più passa il tempo più le cose diventeranno gravi.

L’ultima parte dell’evento ha visto assoluti protagonisti gli alunni delle due scuole che hanno posto domande interessanti permettendo ai protagonisti di mettere in evidenza le proprie peculiarità e caratteristiche. In chiusura il Prof. Franco Barresi, referente del Progetto Legalità della “B. Genovese”, ha recitato “Una storia sbagliata” di De André dedicata a Pasolini. La manifestazione è finita con la consegna di doni agli ospiti e le foto di rito. Che dire di questa mattinata dedicata alla Legalità? Utilissima anche per gli adulti, ed è un peccato che non abbiano potuto presenziarvi tutti quei componenti della cosiddetta “zona grigia” della città, che spesso si gira dall’altra parte sostenendo che le cose di mafia non li riguardano. Purtroppo è il comportamento di questa tipologia di persone a non permettere di debellare definitivamente questo cancro chiamato criminalità organizzata. È riuscita alla grande perché i due ospiti si sono messi al servizio dei ragazzi e non su un piedistallo: si sono raccontati e sappiamo che come vien vissuto il quotidiano rappresenta il miglior esempio per “educare”. Le vite di Savino Di Matteo Percoco e di Brizio Montinaro sono diverse in quanto i due per certi versi hanno vissuto esperienze di vita differenti ed hanno caratteri differenti, ma entrambi vivono ogni giorno con quel senso di legalità, di giustizia, di libertà dentro sé stessi. Uomini così sono il dono più bello ed importante per quelli che saranno gli uomini del domani, che è ormai prossimo.

(Nei prossimi giorni un regalo ai nostri lettori: una intervista “doppia” in esclusiva a Savino Di Matteo Percoco ed a Brizio Montinaro).