Condividi:

La notizia è di quelle che faranno certamente discutere ed è giunta nella serata di ieri da fonte certa e soprattutto seria, la collega Brunella Giovara che su “Repubblica” nell’edizione milanese scrive: “Assalto agli ultimi treni diretti al Sud, una remake in scala ridotta della fuga di sabato notte della scorsa settimana, quando si diffusero le prime notizie sul decreto che avrebbe isolato la Lombardia.”

È successo che alla Stazione Centrale di Milano nella serata di ieri sono partiti strapieni il Milano-Siracusa-Palermo delle 20,10 e, soprattutto il Milano-Lecce delle 20,50. “Non ci sono più voli, l’unica soluzione per lasciare Milano è  questa”, diceva un giovane viaggiatore diretto a Palermo.

Il personale viaggiante però denuncia: “Non ci sono garanzie di sicurezza sanitaria, la gente è disposta a viaggiare tutta la notte con persone sconosciute, nella promiscuità obbligata degli spazi di un vagone letto, cioè tre posti, e delle cuccetta a quattro posti”. Inoltre, lamenta la mancanza di sicurezza igienica sia per sé  che per i viaggiatori: “Noi del personale viaggiante abbiamo un solo paio di guanti e una mascherina per il viaggio di andata e per il ritorno”. Stretti i controlli della polizia ferroviaria sugli accessi, gli agenti fanno mantenere rigorosamente le distanze di sicurezza e esigono l’autocertificazione. Ma come diceva uno di loro, “non si capisce perché  tutta questa gente possa partire, visto che l’ultima ordinanza ha fermato l’Italia”.

E qui casca l’asino. Come può accadere, in un Paese civile, che milioni di italiani, stiano tappati in casa da ormai tre giorni e ciò dovrà continuare almeno fino al prossimo 25 marzo, e se si esce di casa a comprare un panino sotto casa o a prendere il giornale all’edicola ci si deve necessariamente portare dietro l’autocertificazione e spiegare dove si stia andando e dall’altra parte questa gente “si ammassa” su un treno con grande tranquillità. Francamente assurdo e non si tratta di dare dell’untore a queste persone come qualcuno ha detto: ciascuno ha diritto di tornare a casa dai propri cari, ma in totale sicurezza per sé stesso e per gli altri. Altrimenti si tratta veramente di incoscienti allo stato puro, che vanno fermati.

È naturale e potremmo dire anche “umano” e quindi comprensibile che poi sui social si scateni l’inferno perché tutti quanti stiamo rispettando un Dpcm che deve, nei propositi di Conte, “chiudere l’Italia” ma che nella sostanza sta lasciando aperti “troppi servizi essenziali” e lo stesso decreto governativo permette situazioni assurde come questi esodi di massa che non erano tollerabili sabato scorso ma che sono addirittura incredibili adesso, con il Paese “chiuso per virus”. Solo a chiacchiere, a quanto pare.

Chi di competenza agisca con decisione prima che sia troppo tardi, non vorremmo assistere ad una diffusione del Covid-19 ai livelli delle zone rosse del nord fra la gente del sud, poiché con i pochi posti di terapia intensiva qui da noi sarebbe una strage di proporzioni immani.