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di Alfredo Anselmo.

Autostrade tra sangue e vite spezzate. Sono settimane di terrore quelle che si stanno vivendo nel messinese con incidenti gravissimi e purtroppo anche mortali ed il lavoro di noi giornalisti è durissimo poiché è scontato che non vorremmo mai dare notizie drammatiche.

Una strage quasi quotidiana nelle nostre autostrade, la A20 Messina-Palermo e la A18 Messina-Catania. L’ultimo proprio ieri, ne abbiamo parlato in cronaca: una donna morta ed il figlio ferito sulla A18 mentre qualche giorno fa è stata la A20 a registrare un tragico impatto che ha portato via per sempre una stimata signora.

Perché questa strage? Perché proprio adesso? Perché in autostrada?

Non è semplice rispondere a queste domande, sono tante le dinamiche che scattano quando si verificano incidenti di tale gravità e con questa frequenza.

Innanzitutto vien da chiedersi se vi sia qualche errore o “colpa” umana: correre non aiuta, essere distratti al volante è pericolosissimo. Al di là dei casi limite (ma non è questa la situazione dei recenti incidenti nel messinese) in cui si guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, è statisticamente appurato che le nostre autostrade siano pericolose.

A tal proposito è freschissima la notizia di una nuova tragedia sfiorata nella galleria Caccamo dell’autostrada Messina-Catania (rieccola!). A quattro chilometri dalla barriera di Tremestieri, si è staccato un grosso cavo elettrico che ha colpito alcuni veicoli in transito.

Allora vien da pensare… errori e colpe umane okay, distrazione dell’automobilista va bene, ma non è che il vero killer sia proprio quell’autostrada che fa acqua da tutte le parti, nella quale mancano le protezioni più essenziali, il cui manto stradale è spesso rattoppato, i cui lavori sono stati fatti ‘ad minchiam’?

Quell’autostrada che ha creato un carrozzone chiamato Cas, il noto Consorzio Autostrade Siciliane nel quale si è scoperto che alcuni ligi impiegati facevano allegri appalti in cambio di assunzioni a persone loro vicine intascando incentivi per lavori inesistenti.

Cosa ancor più grave e che ci riporta al tema delle troppe morti in autostrada, le palesi irregolarità nella realizzazione dei sistemi di sicurezza delle gallerie, ritenuti dalla normativa vigente indispensabili per garantire l’incolumità degli utenti.

E la gente continua a morire. Sarà un caso? Una coincidenza? Forse si, ma anche no… Meditate gente, meditate.