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A seguito delle diverse segnalazioni di problematiche riscontrate dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Messina, in merito al caos nel rilascio istruttorie e pratiche autorizzate presso l’Ufficio Edilizia Privata ed Abusivismo edilizio del Comune di Barcellona, l’area Collica si scaglia contro l’attuale amministrazione comunale.

Secondo i gruppi di opposizione: “La situazione dell’ufficio tecnico di Barcellona è davvero allarmante”. Sul caso forti polemiche sono state espresse anche dall’ex primo cittadino, Maria Teresa Collica che bacchetta la gestione Materia ricordando l’operato degli uffici sotto la sua guida: “Dispiace vedere che i miglioramenti che si erano registrati sotto la nostra amministrazione sono stati annullati nei mesi della nuova giunta Materia. Dopo anni di confusione gestionale, si era riusciti ad organizzare i vari uffici con la individuazione di un funzionario di riferimento per ogni settore, oltre che con la nomina di un dirigente tecnico per l’intero ufficio. In particolare proprio nel settore dell’edilizia privata, – chiosa la Collica – nel quale oggi si registrano i maggiori disagi, l’architetto Rucci, funzionario di riferimento dell’epoca, coadiuvato da un gruppo di dipendenti e da un unico esperto, l’ingegnere Fugazzotto, era riuscito in poco tempo a smaltire un arretrato di tre anni di pratiche.

Oggi il documento del consiglio dell’ordine certifica – continua – quanto da noi già denunciato: la quasi paralisi del settore, con le gravi ripercussioni che ne derivano sia per i tecnici che devono rapportarsi con l’ufficio sia sul piano economico per i MANCATI introiti per il Comune. Inoltre conclude l’ex sindaco: “Non minori problemi si registrano nel settore della sanatoria, dove, a seguito della sfiducia è venuto meno anche un capoufficio ad hoc, nonostante siano da completare, tra le altre, pratiche molto delicate, come quelle relative alle demolizioni di opere assolutamente insanabili, alcune delle quali erano già prossime ad essere definite un anno fa”.

Sulla questione è intervenuto anche l’ex assessore comunale, Antonio Mamì: “Ho potuto verificare con mano l’impegno che i dipendenti comunali mettono per cercare di far fronte alle istanze presentate da cittadini e tecnici. Purtroppo la riorganizzazione effettuata è stata troppo radicale, – sottolinea Mamì – impedendo una graduale condivisione di esperienze, e non ha tenuto conto dei differenti profili contrattuali dei dipendenti coinvolti e della mancanza di un capo servizio sempre presente in ufficio. È essenziale rimediare in fretta, – conclude – anche perché le conseguenze di una inazione dell’Ente non si riflettono solo sul bilancio, ma possono avere risvolti ben più gravi a seguito della maturazione del silenzio assenso alla realizzazione di certe opere”.