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Libri. Incontro con Alessandra Muschella e la sua “Circe”, personaggio che veicola il rispetto per l’ambiente fra fantasia e realtà

da Alfredo Anselmo | Nov 29, 2020 | Attualità, cronaca, Cultura | 0 commenti

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È uscito in questi giorni il libro di Alessandra Muschella “Circe. Una metamorfosi inaspettata” (Argentodorato Editore, Fe). Si tratta di un racconto per l’infanzia ma non solo… che mira a sensibilizzare sia i ragazzi che gli adulti al rispetto per l’ambiente e, come scopriremo, Circe tornerà altre due volte entro il 2023 a completare una trilogia a lei dedicata. Abbiamo incontrato l’autrice per farci raccontare questo suo nuovo lavoro che fra fantasia e realtà reputiamo molto interessante e soprattutto ‘utile’ per tutti. 

Raccontiamo ai nostri lettori chi è Circe. Come, dove, quando e perché è nata?

Prima di lei sono nati i suoi capelli che, a volerla dire tutta, in un fase iniziale erano anche più stravaganti di come appaiono adesso, lei stessa dice “io ho dei capelli ramati, duri come il fil di ferro; capelli che, dalle tempie, puntano obliquamente verso il cielo […] si incontrano in un punto ben preciso e si aggrovigliano in una specie di gomitolo scomposto…”. Dalla matita di Lisa Laurenti, l’illustratrice, sono però nati dei capelli morbidi, con linee armoniose e, quando li ho visti in bozza, mi sono interrogata e mi sono detta che forse la Circe che avevo immaginato era eccessiva per il target a cui mi stavo rivolgendo, e ho accolto la nuova Circe dai tratti più dolci, evitando di chiedere delle modifiche che potessero renderla più simile alla descrizione che ne ho dato. Di questa discrepanza non avevo ancora avuto modo di parlare, e sono contenta di farlo per la prima volta in questa occasione.
Al di là dell’immagine esteriore, il personaggio nasce per veicolare alcuni messaggi che mi stanno particolarmente a cuore, il primo dei quali è il rispetto per l’ambiente. Non mi piace ciò che mi circonda, non mi piace vedere la natura maltrattata, non mi piace che le giovani generazioni abbiano come esempio degli adulti indifferenti alla sofferenza degli alberi e della natura in genere, che poi è anche la nostra sofferenza. E così ho dato vita a una bambina che non solo dialoga con gli alberi del suo giardino, ma ne accoglie le pene e si adopera per loro, per ciascuno di loro: Raggio il faggio, Goccetta il salice e gli altri.
Lei nasce a Pozzosorpresa, un luogo che ho costruito a sua misura, con tutto il verde e la magia che Circe meritava, teatro di fatti prodigiosi che, sono certa, sorprenderanno il lettore.

Cosa c’è di Circe in Alessandra e di Alessandra in Circe?

Nel caso dei racconti per l’infanzia, i miei sono personaggi di fantasia e, ogni volta che comincio a scrivere, faccio attenzione a non lasciare cadere dentro ai racconti pezzi di me. Peccato che fallisco tutte le volte, e me ne accorgo quando rileggo la storia completa, quando i personaggi ormai godono di vita propria e io non posso più cambiarne le caratteristiche. Circe è la bambina che io sarei stata se la mia vita avesse fatto il percorso di quella di Benjamin Button. Nella realtà sono stata una bambina diversa, riflessiva quanto lei ma molto meno consapevole.

Questa bambina certamente originale, sicuramente non comune, è figlia di un incanto del pensiero dell’autrice o è ispirata a qualcuno che già esiste?

Ben detto! Circe è unica, lei esiste solo in questo volume e nei due che usciranno entro il 2023 a completamento della trilogia. Non ho avuto una musa ispiratrice in carne e ossa. Un modello ideale di essere umano forse sì, cioè un soggetto che non risponde a certi canoni estetici ma che da ciò non si lascia turbare, un soggetto che va controcorrente. Dai tratti inconfondibili, ai limiti di ciò che rientra nell’idea di “normalità”, e dalla sensibilità esagerata.

Circe parla con la natura, Alessandra ci ha mai chiacchierato?

Chiacchierare no. Io ne subisco il fascino, ne ammiro la perfezione e ne assorbo la forza.

Rispetto al suo libro, chi è un bambino lettore per lei? Una creatura con cui interagire o un piccolo essere da stupire?

L’uno e l’altro. Lo stupore affascina il piccolo fruitore della storia, ma la magia si crea quando il bambino smette di essere nel posto in cui si trova e finisce con il sentirsi parte della storia. Quando si realizza il processo di immedesimazione con uno dei personaggi presenti nel racconto e scatta l’empatia.

Cosa le raccontano gli alberi? Li abbraccia mai? Le trasmettono energia?

Dovremmo parlarne con Circe. Io, in realtà, non ho questo rapporto privilegiato con gli alberi. Ce l’ho però con altri elementi, fra cui il Vulcano, che ho il privilegio di ammirare dal balcone della mia camera da letto. Per ovvie ragioni non lo abbraccio, ma ne traggo energia vitale solo guardandolo.

Ci dia quattro nomi di persone famose, a cui farebbe leggere questo suo libro e spieghi perché ha scelto proprio loro.

Ma che domande difficili! Ragioniamo per assurdo e ipotizziamo che questo libro abbia il potere di cambiare il corso degli eventi. Ecco, in questo caso lo farei leggere a coloro che hanno potere decisionale e che stanno distruggendo il pianeta.

Metta sul podio tre elementi necessari per un buon libro per bambini.

Le descrizioni particolareggiate, perché favoriscono la capacità di visualizzare con la mente i luoghi e le situazioni. Le illustrazioni, perché danno più forza alle descrizioni e aiutano la memorizzazione. L’uso di parole che rimandano alle emozioni, perché stimolano nel bambino il riconoscimento delle proprie, di quelle degli altri e le sue possibilità di esprimerle.

Alessandra… nata a Torino, vissuta fra Sicilia Occidentale e Orientale. Che ruolo rivestono le sue origini nordiche e la sua residenza siciliana nelle modalità dei suoi temi e della sua scrittura?

A Torino ci sono solo nata. In Sicilia è avvenuto il resto. Nella scrittura metto quello che conosco e che ho acquisito camminando.

Lei è giornalista, psicologa, scrittrice, cos’hanno in comune e quali le differenze fra le tre sue principali attività professionali?

Con le mie tre attività oscillo perennemente fra realtà e fantasia, e oscillare è la mia condizione preferita. Per indole, ho necessità di non fare sempre le stesse cose, anche quando si tratta di cose che mi piacciono. La noia è il mio tallone di Achille.

Quanto e come è importante riscoprire la lettura in un momento così particolare come quello che stiamo vivendo?

Spererei che non si trattasse di una riscoperta. Ad ogni modo, la lettura aiuta a ridimensionare pene e preoccupazioni, a relativizzare e a distaccarsi da ciò che ci angustia, e oggi mi pare ci siano molte ragioni che ci impediscono di essere spensierati. Tutte esigenze a cui risponde anche l’atto di scrivere.
Da circa due anni, mi sto dedicando alla narrativa per ragazzi e, non avendolo mai fatto prima, mi sono interrogata sulle ragioni della mia nuova esigenza, la risposta che mi sono data è che scrivendo racconti riesco a creare il finale che vorrei, cosa non altrettanto realizzabile nella realtà.

Descriva con una sola parola il suo nuovo libro, un termine che lo identifichi immediatamente.

Non ci ho ancora pensato, al momento ho adottato ‘ecolibro’, la definizione che ne ha dato Loredana Pitino, la professoressa che ha registrato alcuni spezzoni del libro.

In chiusura dica ciò che le viene in mente a commento di questa intervista.

Sorrido mentre la definisco “rilassante”, un’intervista senza vincoli di alcun tipo. E’ stata una bella esperienza.
Grazie.

L’intervista ad Alessandra Muschella si chiude qui, a noi resta la grande curiosità di scoprire il mondo di Circe e di tutti i suoi “amici” ed invitiamo i nostri lettori ad acquistare questo bellissimo libro, a donarlo/donarselo per l’ormai prossimo Natale, un regalo intelligente. Buona lettura! 

Alessandra Muschella

Nata a Torino nel febbraio del 1963, è cresciuta e si è formata, culturalmente e professionalmente, fra Catania e Palermo. Dal 2010 vive ad Acireale, cittadina alle pendici dell’Etna, nota per la sua felice posizione geografica e per l’arte della cartapesta. Lavora attualmente come psicologa presso il Comune della città in cui vive anche se dagli anni ’90, nel periodo di permanenza a Palermo, è stata giornalista. Ha collaborato con riviste specializzate sull’istruzione, fra le quali: La Tecnica della Scuola e Le nuove frontiere della Scuola. Per oltre un decennio ha scritto recensioni letterarie e articoli di costume per il quotidiano La Repubblica e, con uno pseudonimo, per La Sicilia. Da anni coltiva la passione per le biografie e i racconti e, ultimamente, per la letteratura per l’infanzia, la sceneggiatura e il cinema in senso ampio. Circe: una metamorfosi inaspettata è la sua terza pubblicazione per ragazzi e costituisce la prima parte di una trilogia che ha come tema il rispetto per l’ambiente.

Per acquistare il libro:

https://argentodorato-editore.sumup.link/circe-una-metamorfosi-inaspettata?fbclid=IwAR2c4QaT-K0H7okKdi2Bb8ZhvsVrgNoHCNUpRjvO7s8STV6Tr5iRqBrGWzs

ASCOLTA UN BRANO DEL VOLUME letto dalla voce della professoressa Loredana Pitino.

http://wjqhqgo.cluster031.hosting.ovh.net/orawebtv/wp-content/uploads/2020/11/PODCAST-MUSCHELLA_3-goccetta-triella-e-gli-altri.mp3

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