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di Alfredo Anselmo. 

E così alla fine ha preso il via nella serata di ieri, martedì 2 marzo, la 71esima edizione del Festival della Canzone Italiana, quello che per gli organizzatori avrebbe dovuto essere ‘della rinascita’ ma che purtroppo vede l’assenza del pubblico in sala, a causa delle disposizioni anti Covid-19. Il Teatro Ariston è un bel colpo d’occhio anche se quelle poltrone rosse vuote sono un urlo strozzato in gola, fanno una certa impressione. Dopo l’1.00 arriveranno i risultati frutto del voto dei 300 membri della ‘Giuria Demoscopica’ e la prima classifica che vede in testa Annalisa, seguita da Noemi e da un sorprendente Fasma. 

La prima serata di Sanremo 2021 inizia con il buio e Amadeus e Fiorello che parlottano, quindi si accendono le luci e Rosario si presenta con un pesantissimo mantello fiorato ed un altrettanto pesante trucco scimmiottando Achille Lauro. Varie gags sull’assenza di pubblico e si parte immediatamente con le esibizioni dei giovani cantanti delle Nuove Proposte: passano un originale Gaudiano ed un ‘mengoniano’ Folcast, ma sentiremo parlare della ‘bambolina’ Elena Faggi e del cantautorale Avincola, che avrebbero meritato la finale di venerdì prossimo.

Andiamo subito alla ‘ciccia’, del contorno parleremo a seguire. Si esibiscono 13 dei 26 cosiddetti ‘big’ e dobbiamo dire che, al di là della notorietà per la grande platea sanremese ed italiana, vi sono sorprese positive, in un cast di cantanti che ci sembra buono, al di sopra delle aspettative. I nostri preferiti in assoluto Colapesce e Di Martino, e non perché siano siciliani, seguiti da Max Gazzè, sempre ironico ed incisivo, da Madame, per noi la vera rivelazione del Festival, e dai Maneskin, il rock allo stato puro. Non male Annalisa, anche se il primo posto nella classifica provvisoria sembra eccessivo, ed Arisa che canta D’Alessio, gli altri si attestano sulla sufficienza ma la canzone proprio inascoltabile non c’è. Riguardo il look degni di nota la sexy e magrissima Noemi, la ‘total red’ Arisa, la ‘modificata’ Francesca Michielin, dai connotati nuovissimi rispetto alla ragazza acqua e sapone degli anni scorsi.

Passiamo al contorno, partendo dagli ospiti fissi: stendiamo un velo pietoso sulla fastidiosa presenza di  Zlatan Ibrahimovic, i cui siparietti fanno rabbrividire. Lo preferiamo in campo. Si conferma Achille Lauro, che regala un quadro di forte impatto e continuerà a stupire nelle serate a venire. Ci piace parecchio la co-conduzione della giovane attrice Matilda De Angelis: ironia, personalità, sensualità in un mix che rende la serata meno pesante. Riguardo gli ospiti, bene  Diodato, il vincitore di Sanremo 2020 si esibisce con il brano dello scorso anno ‘Fai Rumore’, emozionando al pensiero di come sia cambiato tutto in questo arco di tempo. Poi esegue altri suoi fortunati brani. Impalpabile la presenza dell’infermiera Alessia Bonari, la giovane diventata il simbolo dell’emergenza sanitaria durante il lockdown di marzo e aprile con la foto che indicava i segni delle mascherine e protezioni portate dopo molte ore passate a fare il proprio dovere. Bella l’esibizione della Banda della Polizia con il sassofonista Stefano di Battista e la violinista Olga Zakharova. Capitolo a parte per una strepitosa Loredana Bertè, fortissimamente voluta da Amadeus come superospite, si prende la scena prima con un medley dei suoi successi, poi con il nuovo singolo Figlia di…: da Mare d’inverno a Dedicato, da Non sono una signora a Sei bellissima, Loredana anima il palco con un’energia straordinaria, con i suoi capelli blu e una “corona” di farfalle sul capo. E il 9 marzo sarà protagonista di A grande richiesta, una delle serate-evento di Rai.

LE PAGELLE DEI 13 BIG

di Alfredo Anselmo.

ARISA – Potevi fare di più (6).
Arisa canta Potevi fare di più, testo e musica di Gigi d’Alessio. Lei ha fatto quel che poteva, con un look che si fa notare, la voce è indiscutibile, il pezzo un po’ scontato.

COLAPESCE DI MARTINO – Musica leggerissima (9).
Ritmo ballabile stile anni ’80, con reminiscenze cantautorali fra Battiato e Silvestri, immerso tra i violini. Piacevolissimo.

AIELLO – Ora (5.5).
Il brano non è malvagio ma lui lo urla come se avesse un Cocciante incazzato dentro… più che “sesso ibuprofene” qui urge una bella tisana rilassante.

FRANCESCA MICHIELIN/FEDEZ Chiamami per nome (6,5).
Lei ha la solita bellissima voce anche se fisicamente è un’altra, lui la appoggia ritmicamente, si sente la presenza dell’autore Mahmood, crescerà ai successivi ascolti.

MAX GAZZE’ – Il farmacista (8.5).
In scena, vestito da Leonardo da Vinci – accompagnato da una band di cartonati-vip, dalla regina Elisabetta ad Hendrix, Marilyn, McCartney e Igor/Feldman, Max è mitico, se non ci fosse occorrerebbe inventarlo: bravo.

NOEMI – Glicine (6.5).
Nuovo look, la bella e possente voce di sempre in un pezzo dal testo senza infamia e senza lode ma musicalmente raffinato.

MADAME – Voce (7.5).
La più giovane cantante in gara, appena 19 anni, regala un trap raffinato e suadente, probabilmente la novità più importante del Festival 2021.

MÅNESKIN – Zitti e buoni (8).
Grinta, spavalderia, sfrontatezza, rock allo stato puro. Loro non si discutono, si amano.

GHEMON – Momento perfetto (7).
Brano ottimista ed ironico tra swing, gospel, soul, rap e jazzata finale.

COMA_COSE – Fiamme negli occhi (6.5).
Originale testo di questa coppia sul palco e nella vita in un mix fra acustica ed elettronica che ti prende.

ANNALISA – Dieci (6.5).
La voce di Annalisa è un marchio di fabbrica che non si discute ma la canzone, che celebra i suoi dieci anni di carriera, appare leggerina.

FRANCESCO RENGA – Quando trovo te (6).
“Questa volta ho come l’impressione che la speranza abbia cambiato umore”. Voglia di cambiamento, esigenza di rinnovarsi in un brano che va riascoltato.

FASMA – Parlami (7).
Pezzo onesto, moderno, che descrive l’innamoramento e che farà presa sugli adolescenti. Largo uso dell’auto tune, che non dispiace.