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Il risultato travolgente del referendum di domenica scorsa ha ricordato a molti cittadini della valle del Mela un altro storico referendum che ha interessato alcuni comuni del comprensorio: quello sull’inceneritore di A2A.  Il Comitato No Inceneritore adesso vuole fare valere anche il referendum di pochi mesi fa, in cui si è visto un esito plebiscitario per dire No ad ogni forma di inceneritore in un territorio per anni deturpato dalle industrie. 

“Diamo atto al Presidente del Consiglio di aver rispettato la volontà dei cittadini emersa con il Referendum di domenica scorsa.

Di sicuro noi non rimpiangeremo questo governo, soprattutto dopo l’emanazione di un Piano inceneritori illegittimo, – si legge in una nota – che se ne infischia del riciclaggio pianificato dalle regioni e non rispetta la direttiva europea sulla gerarchia dei rifiuti. Ma soprattutto non rispetta il diritto alla salute dei cittadini, negando le evidenze scientifiche sulla pericolosità degli inceneritori.

Ancora fino a pochi giorni prima dal Referendum il Ministro Galletti, forse uno dei peggiori ministri dell’Ambiente della storia repubblicana, lanciava un  ultimatum alle Regioni  affinchè obbedissero ai suoi calcoli che gonfiano il fabbisogno di incenerimento, infischiandosene di riconoscere al recupero di materia la priorità che la legge prevede.

Particolarmente alta è stata la partecipazione al Referendum e la percentuale di NO nella Valle del Mela. Allora è facile richiamare alla mente un altro storico Referendum che ha recentemente interessato la Valle del Mela, quello sull’inceneritore di A2A.

Come sappiamo, il 31 Gennaio ed il 6 Marzo scorso i comuni di San Filippo del Mela, Pace del Mela e Gualtieri Sicaminò hanno indetto un Referendum comunale per consultare i cittadini sul progetto di A2A. I risultati sono stati travolgenti, con percentuali di NO complessivamente intorno al 98%dei voti validi.

Com’era prevedibile, qualche voce interessata ha cercato e cerca tutt’ora di sminuire l’esito di quello storico referendum definendo “scarsa” la partecipazione al voto. Pertanto è utile fare un paragone con il referendum di domenica scorsa, che indubbiamente è stato uno dei referendum più partecipati degli ultimi decenni.

Questi i risultati registrati domenica scorsa a San Filippo del Mela:

risultati

Come si vede, 2699 NO hanno “stravinto” su 1004 SI, distaccandoli di ben 1695 voti.

Forse pochi ricorderanno che il numero di NO all’inceneritore lo scorso 31 Gennaio fu del tutto analogo: 2609.

Nessuno potrebbe mettere in dubbio la grande partecipazione al referendum sulla riforma costituzionale. Ciò fa capire anche le dimensioni del successo dei referendum contro l’inceneritore del Mela: mentre il referendum di domenica scorsa ha avuto grande risalto per mesi in TV, l’informazione riguardo al referendum sull’inceneritore è stata limitata quasi esclusivamente a poche settimane di passa parola e di volantinaggio da parte di  attivisti e volontari. Eppure i NO, vincenti in entrambe le consultazioni, hanno raccolto a San Filippo del Mela numeri simili.

Con una differenza: lo scarto rispetto ai SI è stato ben più marcato nel referendum contro l’inceneritore (2505 voti di scarto). Se qualcuno vuole ancora parlare di “scarsa” partecipazione, dovrebbe farlo riferendosi ai SI all’inceneritore, non certo ai NO che raggiunsero un numeri straordinari. Ma se cittadini a favore dell’inceneritore quasi non esistono non possiamo mica fargliene una colpa.

Il successo del referendum contro l’inceneritore è stato ancora più strabiliante a Pace del Mela e Gualtieri Sicaminò.

Anche a Pace del Mela domenica scorsa hanno stravinto i NO con 2326 voti ed uno scarto di 1454 voti rispetto ai SI.

Ma il successo dei NO all’inceneritore il 6 Marzo fu ancora maggiore, raggiungendo ben 2901 voti ed uno scarto rispetto ai SI di 2872 voti (i SI furono praticamente quasi inesistenti).

Discorso analogo per Gualtieri Sicaminò, ove domenica scorsa si sono registrati i seguenti risultati, resi noti dal Sindaco sul proprio profilo fb:

scio

Il 31 Gennaio invece i NO all’inceneritore furono quasi il doppio, ben 946, con uno scarto rispetto ai SI di 934 voti (anche in quel caso i Si furono quasi inesistenti).

Insomma, a confronto con il referendum di domenica scorsa, che rappresenta indubbiamente uno dei più partecipati degli ultimi decenni, i referendum comunali contro l’inceneritore del Mela espressero nel complesso una volontà popolare ben più decisa e ampia.

Una volontà purtroppo non del tutto applicata da parte dei competenti amministratori.

Infatti attendiamo ancora l’espressione definitiva di un Parere Negativo da parte del Comune di San Filippo del Mela e della Città Metropolitana di Messina nell’ambito della Valutazione di Impatto Ambientale sul progetto di A2A.

Cari amministratori, – concludono – vi ricordiamo che la volontà popolare in democrazia va applicata, specie dopo un’espressione così chiara ed inequivocabile. E badate che certe omissioni la gente le capisce e non le dimentica. Siete ancora in tempo, pensateci”.