Condividi:

Dopo il fallimento della trattativa Sciotto-Arena che ha rivelato la scarsa disponibilità  dei proprietari attuali di Acr Messina di lasciare la gestione, interviene con una nota il consigliere comunale Rizzo che non solo smaschera una strategia di non vendere già chiara ai tifosi, ma fa un appello alle due società  calcistiche Città di Messina e Camaro ad uno sforzo decisivo per liberare la squadra dal pantano e restituirla alla tifoseria. Appello esteso alla comunità  tutta affinché  riscopra l’orgoglio “di sventolare il vessillo della messinesità.”

“Sono costretto per l’ennesima volta ad intervenire sul caos calcio a Messina affinché le persone di buona volontà trovino una linea comune per uscire dal guado. Ci tengo a precisare che continuo a ritenere che l’affidamento pluriennale degli stadi sia l’unica speranza per lo sviluppo di un’azienda calcistica con obiettivi ambiziosi che la città merita. E tuttavia, come ho sempre puntualizzato, tempi amministrativi e sportivi non sarebbero coincisi, anche se la pubblicazione del bando potrebbe (almeno potenzialmente) attirare imprenditori lungimiranti.

Oggi, però, il tema è un altro.
La stagione agonistica è terminata ed è necessario programmare il futuro che è già il presente. Alla dichiarazione dell’attuale proprietà dell’ACR Messina di passare la mano non sono seguiti fatti concreti, al netto di una fugace trattativa aperta e chiusa in tempi rapidi. Troppo rapidi. E una rondine non fa primavera. Vero è che ACR Messina è una società di diritto privato che a quelle regole soggiace, ma probabilmente si è dimenticato che è anche lo strumento attraverso il quale una intera comunità veicola la propria passione, e soprattutto il simbolo di esportazione della messinesità. E come tale andrebbe gestita, con il rispetto dell’unica vera ricchezza che una società di calcio possiede: la sua tifoseria. Altri valori, e lo dico da avvocato che conosce anche le regole del diritto sportivo, che incidono sulla valutazione degli asset societari, dovrebbero eventualmente essere affidati alla valutazione tecnica di un advisor e non alla libera discrezionalità di chi magari, attraverso un’ipervalutazione commerciale, malcela la reale intenzione di non voler cedere la proprietà.”

Il consigliere prosegue nella nota bocciando in toto la gestione Sciotto, che dopo un’iniziale speranza seguita dall’  aver salvato la squadra dalle precedenti, fallimentari gestioni l’ha poi tradita con “insipienza gestionale che ha pochi paragoni nell’intero panorama calcistico.”

“Sinceramente spiace dirlo, ma tant’è.
E’ giunto, però, il momento di rimboccarsi le maniche. E’ l’ora che la città recuperi uno spirito di appartenenza sopito, che si svegli la messinesità di una comunità sportiva, commerciale, imprenditoriale che segni una linea di discontinuità.

Mi appello quindi alle due società calcistiche (Città di Messina e Camaro) che in questi anni hanno operato con passione e managerialità, rispettando gli obiettivi sportivi e societari che si erano dati e dimostrando di saper programmare con competenza. Superate eventuali divisioni, anche i legittimi interessi di ciascuna società e posate la prima pietra del rilancio del calcio a Messina. Siete messinesi e lo avete dimostrato. Quella messinesità che non può essere un mero dato anagrafico ma un orgoglio di appartenenza che deve rappresentare un valore aggiunto per operare e bene nella propria terra.

La città, però, non lasci soli chi potrebbe farsi carico di questa impresa messinese: ciascuno deve dare il proprio contributo, senza egoismi e gelosie. Il mio appello è quindi esteso a tutta la comunità (sportivi, imprenditori, commercianti) che col proprio contributo, anche minimo, può dare slancio a questa idea.
Persino il risultato sportivo può passare in secondo piano rispetto alla voglia di recuperare la fierezza di sventolare il vessillo della messinesità. Costruiamo qualcosa di diverso, che sia la base di un futuro radioso, liberiamo le energie, senza chiacchiere e proclami: qualcosa di messinese. Con orgoglio.
#ilmessinaaimessinesi”

Livia Di Vona