Allarme tra le coste del Golfo di Patti e di Milazzo, a denunciare la situazione l’ASP Messina che richiama l’attenzione su un fenomeno di rilevanza per la salute pubblica determinato da casi di proliferazione algale di Ostreopsis ovata, durante la stagione estiva lungo le nostre coste, che, superando i valori di densità previsti dalle linee guida ministeriali possono provocare disturbi alla salute della popolazione esposta.
“La popolazione a rischio non è limitata ai soli bagnanti, ma si estende ai residenti delle aree costiere e a tutti i lavoratori esposti all’aerosol marino (es. personale degli stabilimenti balneari, pescatori, addetti alla pulizia delle spiagge). Particolare attenzione va rivolta ai soggetti più vulnerabili come bambini, anziani e individui con patologie respiratorie croniche (es. asma)”.
Tipica delle acque tropicali, l’Osteopsis Ovata è presente anche nel Mar Mediterraneo, con segnalazioni frequenti in Puglia e Toscana. Il pericolo principale di quest’alga è rappresentato all’inalazione del sea spray — l’aerosol marino che si forma con il moto ondoso — che può contenere tossine capaci di provocare sintomi come rinorrea, febbre e difficoltà respiratorie.
Può sembrare una semplice patina brunastra sugli scogli, ma la sua presenza può portare a irritazioni e infiammazioni, disturbi respiratori, broncospasmo, febbre, congiuntivite e dermatite.
A richiamare l’attenzione sulla potenziale proliferazione, oltre i valori di densità stabiliti a livello ministeriale, della microalga Ostreopsis ovata sulle coste messinesi è il Dipartimento Prevenzione dell’Asp che ha inviato una nota a tutte le strutture ospedaliere pubbliche e private della provincia, dal momento che l’alga rilascia sostanze potenzialmente irritanti nell’ambiente marino e nell’aria. La diffusione nell’aria marina di ovatossine, composti irritanti che possono interessare non solo i bagnanti, ma anche residenti e lavoratori delle zone costiere, è infatti un fenomeno naturale, ma da non sottovalutare.
La Ostreopsis ovata è una microalga d’origine tropicale ormai stabilmente presente nel Mediterraneo. Quando supera la soglia di 10.000 cellule per litro, può determinare effetti sulla salute delle persone esposte.
La criticità principale deriva dall’inalazione dell’aerosol marino contaminato e dal contatto diretto con l’acqua o le superfici rocciose colonizzate. I sintomi associati a questa esposizione, che possono comparire anche a distanza di decine di metri dalla battigia, sono generalmente di natura irritativo-infiammatoria e includono: Disturbi respiratori: rinite, faringite, tosse, difficoltà respiratoria, broncospasmo, talvolta febbre; Disturbi oculari: congiuntivite, fotofobia, lacrimazione; Disturbi cutanei: dermatiti, eritemi, prurito;
Sintomi che possono facilmente essere confusi con allergie stagionali o infezioni virali leggere, ma che, soprattutto nei soggetti più vulnerabili — bambini, anziani e persone con patologie respiratorie — meritano particolare attenzione.
Proprio per garantire una tempestiva gestione dei potenziali casi collegati alla fioritura algale, il Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Messina ha inviato una comunicazione ufficiale a tutte le strutture sanitarie pubbliche e private della provincia. L’obiettivo è quello di informare medici, pediatri, operatori dei pronto soccorso e della continuità assistenziale sull’importanza di considerare questa esposizione nella valutazione clinica dei pazienti che, durante l’estate, presentino sintomi compatibili.
Il personale sanitario è invitato a: includere l’esposizione a Ostreopsis ovata nella diagnosi differenziale; effettuare un’anamnesi mirata che consideri la frequentazione recente di zone costiere; Verificare la possibile corrispondenza temporale e geografica con fioriture segnalate da enti di monitoraggio come l’ARPA Sicilia.