Condividi:

Tra i documenti inediti anche una bolla papale emessa da Clemente X e riguardante la donazione di alcune reliquie di martiri cristiani, tra cui alcuni resti di ossa di Santa Febronia, patrona della Città di Patti.

Tindari – Si chiama “Alle Radici della Memoria: i pionieri della Storia Patria di Patti e Tindari” la mostra di documenti, cimeli e rarità che sarà inaugurata alle 19.00 di domenica 13 luglio nei locali della biblioteca comunale “Nobile Ceraolo Pisani”, a Patti Marina. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra il Parco Archeologico di Tindari e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Patti, con il coinvolgimento della Proloco di Patti (presidente Nino Milone) e delle associazioni “Salvatore Quasimodo” (presidente Rosa Maria La Guidara ), “Officina delle Idee” (presidente Milena Sidoti), “Italia Nostra – Presidio Nebrodi” (presidente Angela Pipitò), “Sbirulandia” (presidente Laura Levanti) e “Caffè Galante” (presidente Nino Galante).

In un’ala della biblioteca comunale di Villa Pisani, la storia e le tradizioni millenarie di Patti e Tindari verranno svelate in tutto il loro fascino attraverso documenti inediti, materiale fotografico e manoscritti originali appartenuti a studiosi e intellettuali pattesi, considerati i pionieri della Storia Patria: figure che hanno contribuito in maniera significativa alla ricerca e alla divulgazione della storia locale. Tra loro Nunzio Baragona, Nino Falcone, Nicola Giardina, Filippo Irato , Ennio Maria Mellina, Antonio Mosca, Giuseppe Parisi, Vincenzo Ruffo, Carmelo Sardo Infirri, Crisostomo Sciacca della Scala, Alfonso Sidoti e Michele Spadaro.

Tra i documenti inediti un manoscritto sulla storia di Patti e Tindari del prof. Sardo Infirri, un messaggio di Garibaldi scritto a Patti prima della battaglia di Milazzo e delle rarissime copie di due studi di archeologia sulla via consolare Valeria e su Agatirnum ad opera di Giuseppe Parisi. Altri documenti originali provengono dall’immenso archivio del pittore e saggista Michele Spadaro, mentre grazie alla disponibilità di padre Basilio Vincenzo Pappalardo saranno esposti dei paramenti sacri risalenti al 18esimo secolo e provenienti dalla chiesa di Sorrentini. Spazio anche ad una originale installazione ideata da Teodoro Cafarelli e ispirata proprio ai pionieri della Storia Patria. Ma la vera “chicca” della mostra è l’inedita bolla papale emessa da Clemente X e riguardante la donazione a frate Celestino Sinagra di Patti, da parte del frate Ioseph Eusanius, di alcune reliquie di martiri cristiani, tra cui Santa Febronia (Patrona della Città di Patti). La bolla fa anche riferimento alla donazione delle reliquie a un altro frate, Antonino Florulli, in qualità di priore della Cattedrale di Patti, che acquisì il diritto di esporle pubblicamente. La traduzione e la sintesi del documento sono state curate da Agostina Passantino della Biblioteca Francescana di Palermo.

«Memoria e identità sono gli ingredienti fondamentali di questa mostra, pensata e realizzata in sinergia con il Comune di Patti, a riprova del fatto – afferma Giuseppe Natoli, direttore del Parco Archeologico di Tindari – che la collaborazione interistituzionale dà sempre buoni frutti. Con questa mostra intendiamo celebrare le memoria collettiva della comunità di Patti e Tindari, tramandata attraverso gli studi e le ricerche di personaggi illustri che hanno contribuito alla conservazione della cultura e dei valori fondanti della comunità».

La mostra, ideata dalla direttrice artistica del Parco Archeologico di Tindari, «si configura – è il commento di Anna Ricciardi – come incastro visivo tra memorie, ricordi, cimeli, documenti e antiche carte. Nel luogo per eccellenza della memoria testuale, la biblioteca appunto, l’allure immersivo si innesta sull’odore dei libri antichi, tra gli effetti soffusi del blu, colore predominante della mostra. “Alle Radici della Memoria” è un excursus di ricerca e di studio a partire dall’800. Il metodo di studio dei “pionieri” della Storia Patria, unito ad una puntuale ricerca, ha fatto sì che ognuno di loro sia stato fonte e riferimento per l’altro, attraverso una esemplare onestà intellettuale. La mostra – sottolinea Anna Ricciardi – è frutto di un lavoro corale, condiviso con l’assessore alla Cultura della città di Patti, Salvatore Sidoti, e con le associazioni culturali pattesi, baluardo della promozione e della diffusione della cultura di Patti e Tindari. Insostituibile, infine, il contributo offerto dagli eredi degli autori, che volentieri hanno aperto i loro archivi di famiglia».

«“Alle Radici della Memoria” – dichiara il sindaco Gianluca Bonsignore – è un omaggio doveroso ai pionieri della nostra storia. Patti e Tindari sono culle di cultura, e attraverso questa iniziativa vogliamo rafforzare il legame tra passato e presente, valorizzando il contributo di coloro che hanno segnato la nostra comunità. La mostra è anche un monito per le nuove generazioni: non può esserci futuro senza memoria, né identità senza consapevolezza delle proprie radici. È nostra responsabilità custodire e valorizzare questo patrimonio immateriale, affinché Patti non smetta mai di essere terra di pensiero, creatività e bellezza».

Per l’assessore alla Cultura, Salvatore Sidoti, «la mostra rappresenta un’occasione preziosa per omaggiare coloro che hanno contribuito in modo determinante a ricostruire l’identità storica e culturale di Patti e Tindari. Tra le testimonianze più significative di questo patrimonio figura il periodico Vita Nostra, fondato nel 1932 da un gruppo di giovani intellettuali pattesi, tra cui Raffaele Saggio, Carmelo Sardo Infirri, Giuseppe Mellina e Michele Mancuso, affiancati da figure illustri come Salvatore Pugliatti e Salvatore Quasimodo. Quel progetto editoriale, nato tra le mura del Caffè Galante, rappresentò un impulso straordinario per la vita culturale cittadina».

La mostra sarà visitabile da domenica 13 luglio a sabato 20 settembre nei seguenti orari: 9.00 – 13.00 (lunedì e mercoledì); 9.00 – 13.00 / 15.30 – 17.30 (martedì e giovedì).