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E’ stato assolto Cateno De Luca, ex sindaco di Messina ed oggi primo cittadino della città di Taormina e deputato regionale, nell’annosa disputa giudiziaria avviata dal Tribunale di Messina, finita ieri con la sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria che come dichiara il difensore Avv. Carlo Taormina: “ha spazzato ogni cosa: niente risarcimento del danno, niente pena detentiva, ma solo una multa di 5000 euro”. 

Esprime grande soddisfazione, De Luca attraverso i suoi canali social ufficiali, che ringrazia anche il suo legale per il lavoro svolto: “Assolto perché ero incazzato! Onorevole abbiamo vinto anche questa volta! (Telefonata di 15 m fa del professor Carlo Taormina).
Finisce il mio calvario giudiziario con un personaggio disumano che mi ha fatto i chiodi di Cristo! L’ex Procuratore Capo della Repubblica di Messina Vincenzo Barbaro oggi ha preso un’altra sberla dopo avermi cercato cento mila euro per ritirare la sua querela! Grazie caro professore Carlo Taormina per questa ennesima vittoria!
La giustizia giusta c’è e prima o poi arriva!”. de Luca tiene a pubblicare anche il comunicato stampa del suo difensore Carlo Taormina:

“DE LUCA, SVOLTA IN APPELLO: REVOCATA LA CONDANNA A OTTO MESI, RESTA SOLO UNA MULTA SOSPESA!
Praticamente assolto Cateno De Luca, ex sindaco di Messina ed ora primo cittadino della città di Taormina e deputato regionale, nell’annosa disputa giudiziaria che da anni ha portato avanti contro l’ex procuratore generale di Messina Vincenzo Barbaro. Sottoposto ad autentiche vessazioni, a due arresti e incriminazioni , per reati anche di criminalità pesante nel periodo di gestione della Procura di Messina da parte di Barbaro come sostituto, come procuratore aggiunto e come procuratore capo facente funzioni, De Luca aveva nel tempo reagito alla campagna di stampa che parallelamente veniva istigata nei suoi confronti, con interventi mediatici culminati con la pubblicazione del libro LUPARA GIUDIZIARIA nel quale aveva narrato tutti i passaggi della Via Crucis vissuta da lui e dai suoi familiari. Barbaro, che non aveva mai in passato reagito alle franche accuse che gli venivano mosse, quando si sentì forte perché diventato procuratore generale, querelò De Luca *chiedendo cifre spropositate per rimettere le querele, quasi che l’obiettivo economico fosse il target delle sue iniziative. De Luca ha sempre rifiutato di dare soldi a Barbaro e in primo grado il Tribunale di Reggio Calabria lo aveva condannato a otto mesi di reclusione e al risarcimento di pesantissimi danni se avesse voluto beneficiare della sospensione condizionale della pena. Oggi la Corte d’Appello di Reggio Calabria ha spazzato ogni cosa: niente risarcimento del danno, niente pena detentiva, ma solo una multa di 5000 euro che non dovrà nemmeno pagare per applicata la sospensione condizionale. La Corte, in buona sostanza, ha riconosciuto tutte le buone ragioni di De Luca rispetto al massacrante trattamento inflittogli per iniziativa della Procura di Messina, risultanti sempre assolto da giudici dello stesso tribunale per insussistenza dei fatti, ed ha riservato a De Luca un rimprovero di eccesso verbale che, per prassi giudiziaria, da luogo alla applicazione della multa. Finisce qui questa interminabile querelle con la vittoria per KO di Cateno De Luca. Che le cose siano andate proprio in questo modo, lo dimostra la assoluzione dell’editore di LUPARA GIUDIZIARIA che dunque è un libro che tutti devono leggere se vogliono imparare a difendersi con dignità dall’aggressione giudiziaria, laddove essa sia intrisa di personalismi o di obiettivi politici e comunque quando non si curi della sola legalità nei rapporti coi cittadini.”