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Un consiglio comunale straordinario per discutere della tragica alluvione che ha colpito le zone di Caldà e Cicerata, anche quest’ultimo assai ‘infuocato’ che mette in risalto una forte spaccatura tra maggioranza ed opposizione anche su un tema in cui si palesava una certa unanimità d’intenti. 

Il documento redatto ed avanzato dalla maggioranza dei consiglieri basato sulla denuncia dello stato di prevenzione, controllo ed allertamento del territorio di Barcellona da parte delle istituzioni preposte da Regione a Protezione Civile da inviare a Palermo, non ha trovato piena condivisione da parte della minoranza.

Quest’ultima area politica, ha fatto richiesta di emendare dei punti del documento, con il consigliere David Bongiovanni capogruppo del gruppo Megafono, proponendo inoltre il rinvio di 24 ore al fine di valutare la proposta e votarla all’unanimità in consiglio. Ma i consiglieri di maggioranza non hanno letto favorevolmente questa richiesta, e andando ai voti su questo punto proposto dalla minoranza, la richiesta non è passata con 11 voti sui 20 consiglieri presenti in aula, in appoggio della maggioranza anche il Pd e il gruppo di centro.

Secondo i sottoscrittori della proposta, presentata in aula, finalizzata ad un miglioramento della prevenzione e del controllo dei rischi: “Gli eventi dell’ottobre 2015, dopo l’alluvione del 2011, sono molto preoccupanti perché dimostrano, per la Città, un fatto inedito della cui gravità occorre che tutti – Istituzioni, cittadini, associazioni e forze politiche- prendano atto: non si tratta più di fatti occasionali, ma di eventi alluvionali periodici, con i quali bisogna misurarsi costantemente. Ciò si evince anche dal fatto che le caratteristiche climatiche nella nostra area comunale e comprensoriale ormai evidenziano la forte presenza di precipitazioni improvvise, abbondanti e violente che provocano in poche ore frane, straripamenti di fiumi e allagamenti mai avvenuti prima con conseguenti danni evidenti alla popolazione. Sulla scorta di queste premesse è evidente che le istituzioni competenti devono darsi da fare, una volta per tutte, per prevenire e per evitare il verificarsi dei danni e l’ulteriore rischio, sempre presente, di perdita di vita umane”.

“La cosa che più colpisce e indigna è come il territorio comprensoriale e comunale del Longano – sottolineano i consiglieri di maggioranza – sia ampiamente sottovalutato: esiste soltanto un sistema di rilevazione in tele-misura, (pluviometrico-idrometrico etc.), presente a Castroreale!!! Per rendersi conto di quanto ciò sia grave I SOTTOSCRITTI CONSIGLIERI DENUNCIANO CHE, NONOSTANTE LA VASTITA’ DEL NOSTRO TERRITORIO, NEL QUALE DA QUASI UN DECENNIO SI REGISTRANO EVENTI CALAMITOSI DI DIVERSA GRAVITÀ, IN TUTTA LA SICILIA ESISTANO 300 ISTALLAZIONI E NEL COMPRENSORIO DEL LONGANO SOLTANTO UNO, (cfr allegato piano protezione civile) CONSEGUENTEMENTE, I SOTTOSCRITTI CONSIGLIERI DOMANDANO: si registrano in tutta la Sicilia, in questo periodo, 299 alluvioni pari a quelle avvenute a Barcellona Pozzo di Gotto?

Nello specifico, le zone collinari che confluiscono nel Torrente MELA e nel Torrente IDRIA – evidenziano – non sono dotate di stazione pluviometrica, che possa avvisare in tempo reale circa l’arrivo di una piena, ( la dimostrazione di ciò è proprio l’alluvione del 10.10.2015) I SOTTOSCRITTI CONSIGLIERI, quindi, propongono innanzitutto di aggiornare il piano di gestione del rischio di alluvioni (PGRA) introdotto dalla Regione Sicilia, che deve orientare, nel modo più efficace, l’azione sulle aree a rischio, in particolar modo sui sistemi di prevenzione, monitoraggio, sorveglianza e allertamento posti in essere attraverso la rete dei centri funzionali.

La citta di Barcellona Pozzo di Gotto, la seconda città della provincia di Messina, con circa 50.000 abitanti, non può più tollerare, per il futuro, ciò che è avvenuto per il passato, ossia ben due alluvioni, che hanno provocato danni ingenti ai beni dei cittadini e ai beni comunali, per fortuna e grazia di Dio, senza vittime, di cui una con allerta gialla, (quella del 2011), e una priva di allerta, (quella del 2015, dato che l’allerta di colore arancione decorreva dalle ore 16:40 del 10 ottobre, mentre il disastro è avvenuto la mattina alle ore 7:00). I SOTTOSCRITTI CONSIGLIERI, – attaccano – GIUDICANO TUTTO CIÒ INCONCEPIBILE E FRUTTO DI UN SISTEMA DI ALLERTA LACUNOSO E FALLIMETARE, CHE DEVE IMMEDIATAMENTE ESSERE RIVISTO! Occorre affrontare l’emergenza nei fatti e non con le chiacchere!”.