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Nonostante le condizioni atmosferiche non ottimali, è stata una mattinata ricca di riflessioni, attività e gesti simbolici quella di ieri, venerdì 25 novembre 2022, presso la scuola secondaria di 1° grado “Foscolo” in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.

Nell’ambito del progetto ‘Pari Opportunità’ coordinato dalla prof.ssa Lara Alesci e a conclusione di un’intera settimana dedicata nelle classi a lettura di testi, visioni di video e spot, elaborazione di articoli sul tragico e ormai quotidiano fenomeno dei femminicidi e della violenza di genere –  senza dimenticare l’attuale protesta delle donne iraniane e la negazione della cultura e dell’istruzione femminile in molte parti del mondo – l’articolata performance dal titolo “Appese a un filo” ha impegnato tutti gli alunni ad esprimersi attraverso il linguaggio artistico e grafico scegliendo nuovi simboli oltre alle classiche scarpe rosse in ricordo delle donne che non ci sono più.

Queste ultime hanno anzi assunto un altro significato, appese numerose a fili rossi nell’androne della scuola quale metafora della precarietà che incombe sull’esistenza di molte donne. Con un innovativo accostamento ideale e simbolico, poi, una originale installazione grafico-artistica guidata dai docenti di arte Sabina Bruzzese, Felice Trimboli e Giuseppe Orlando, ha visto alcune sagome avvolte da fili rosso sangue ergersi davanti alla Biblioteca Arcobaleno e all’ingresso del Museo Didattico Foscolo, dal quale un tappeto composto da tanti fogli colorati in varie tecniche dai ragazzi, alternati ad altri con le parole espressione di violenza, doveva arrivare nella piazza antistante la scuola e fare da scenario ad un corteo di protesta e a una emblematica danza liberatoria sulle note della canzone “Baraye” di Shervin Hajipour, dedicata a Mahsa Amini e alle donne iraniane.

La pioggia ha fatto in parte cambiare location, dirottando le classi prime e seconde nella palestra auditorium dove, dopo avere depositato tanti oggetti rossi su parti di tappeto collocate nei corridoi del primo piano – a rappresentare appunto gli oggetti delle donne vittime di violenza sparsi sul loro sangue, versato da chi il più delle volte diceva di amarle e invece ha spezzato il filo che le teneva in vita – gli alunni hanno assistito alla performance e riflettuto sul grave fenomeno.

Successivamente, grazie ad un miglioramento delle condizioni meteo, è stato possibile realizzare nella piazza il flash mob che ha dato vita e voce a chi non può parlare, ridere, cantare… danzare, forte voce di protesta contro la violenza e la discriminazione di genere in tutte le forme e in tutti i luoghi del pianeta. L’articolata manifestazione, che ha impegnato oltre ai ragazzi anche i docenti di tutte le discipline, ha avuto quindi l’obiettivo di andare oltre il grave problema del femminicidio e di puntare lo sguardo sulla parità di genere e sulla necessità di abbattere gli stereotipi, abbattendo le barriere mentali per costruire un mondo in cui le donne abbiano pari dignità, ed educando altresì le nuove generazioni a sopprimere qualsiasi forma di violenza sia fisica che culturale nei confronti del genere femminile.

Per ricordare chi non può più parlare e incoraggiare chi può ancora salvarsi denunciando – come ribadito anche dalle rappresentanti del Centro Antiviolenza Evaluna APS nell’incontro svolto nella giornata di ieri – si è scelto pertanto quest’anno l’hastag #appeseaunfilo, affinché il messaggio giunga rafforzato nella sua essenzialità e dia coraggio a chi ancora è avvolta dalle spire della violenza e non riesce a tagliare quel filo che la imprigiona. Un’altro evento di grande spessore per la secondaria di 1° grado  appartenente all’Istituto Comprensivo ‘Foscolo’ guidato dalla Dirigente Prof.ssa Maria Felicia Oliveri che da sempre è in prima linea con il suo qualificatissimo Corpo Docente che dà sempre il meglio per sensibilizzare gli alunni.