Condividi:

La Rete per la Salute Pubblica “Uniti per il Cutroni Zodda” esprime profonda e crescente preoccupazione per le notizie che continuano a giungerci a seguito della recente riattivazione del Pronto Soccorso di Barcellona Pozzo di Gotto, inaugurato in grande stile con la presenza di gran parte della deputazione del territorio.

“Nonostante gli annunci e le rassicurazioni, – si legge nella nota stampa – apprendiamo con sconcerto di gravi inefficienze e problematiche nell’erogazione dei servizi di emergenza presso la struttura, affidata a una società privata.

In particolare, ci vengono segnalati episodi allarmanti, tra cui:
• Il mancato trattamento di un paziente con ematoma in prossimità del pacemaker, non preso in carico dai sanitari del pronto soccorso di Barcellona e inviato motu proprio presso l’ospedale di Milazzo;
• Un altro paziente che, necessitando di suturazioni, sarebbe stato rimandato a Milazzo per l’assenza di attrezzature idonee al Cutroni Zodda.

Fatti del genere sono inaccettabili in una struttura PRESENTATA COME PRONTO SOCCORSO, CON IL RISCHIO DI FUORVIARE I CITTADINI CHE, AFFIDANDOSI AD ESSO, CONTANO SU QUALSIASI TIPO DI INTERVENTO, NON ESSENDO IN GRADO DI EFFETTUARE UNA AUTO-DIAGNOSI SULLA GRAVITÀ CLINICA DEL CASO.
Questi episodi, se confermati, configurano gravi carenze organizzative, incompatibili con il funzionamento di un pronto soccorso e mettono a rischio la sicurezza dei cittadini.

Alla luce di ciò, la Rete “Uniti per il Cutroni Zodda” chiede con urgenza chiarimenti ufficiali e pubblici da parte delle autorità sanitarie competenti e della direzione dell’ASP di Messina, nonché una verifica immediata sul livello qualitativo dell’assistenza erogata presso il Pronto Soccorso di Barcellona.

Ribadiamo con forza che la salute pubblica non può essere messa in secondo piano e che non ci può essere alcuna tolleranza verso modelli di gestione che antepongono logiche di risparmio o profitto alla tutela dei cittadini.

Il diritto alla salute è un diritto costituzionale e va garantito con serietà, trasparenza e competenza”.