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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime forte preoccupazione e ferma condanna per la situazione ambientale e sanitaria del Sito di Interesse Nazionale (SIN) “Area Industriale di Milazzo”, che coinvolge i comuni di Milazzo, San Filippo del Mela, Pace del Mela, San Pier Niceto e Monforte San Giorgio, nella provincia di Messina.

“Il SIN, esteso per oltre 550 ettari a terra e circa 1000 ettari a mare, è da decenni teatro di una grave crisi ambientale. L’insediamento industriale, attivo dagli anni ’60, comprende raffinerie, centrali elettriche, impianti siderurgici, industrie di apparecchiature elettriche e siti di stoccaggio, molte delle quali oggi dismesse. Tra le problematiche ambientali più allarmanti vi sono la contaminazione del suolo da diossine, derivanti dalla combustione illecita di rifiuti e la presenza di discariche abusive, nonché gravi forme di inquinamento delle acque di falda da idrocarburi e metalli pesanti. A ciò si aggiunge l’eredità tossica dell’amianto, proveniente dall’ex stabilimento Sacelit.
La condizione ambientale del territorio compromette gravemente i diritti fondamentali delle comunità locali: il diritto alla salute, alla sicurezza, a un ambiente pulito e vivibile. Come Coordinamento Docenti dei Diritti Umani, ricordiamo che il rispetto e la tutela dell’ambiente non sono solo doveri costituzionali (art. 9 e art. 32 Cost.), ma soprattutto condizioni imprescindibili per il pieno godimento dei diritti umani.
Il Sito di Milazzo è stato perimetrato nel 2006 con decreto del Ministero dell’Ambiente e riconosciuto ufficialmente come SIN con la legge n. 266/2005. Tuttavia, nonostante gli Accordi di Programma e i progetti di bonifica formalizzati anche di recente (ultimo accordo del 9 febbraio 2021), gli interventi risultano frammentari, lenti e privi di un’efficace trasparenza pubblica. Il ritardo nell’attuazione delle bonifiche costituisce una colpa storica da parte delle istituzioni e un’ingiustizia sistemica nei confronti dei cittadini, soprattutto delle generazioni più giovani.
In tale contesto, il mondo della scuola rappresenta un presidio culturale e civile fondamentale. La scuola non è solo luogo di apprendimento, ma laboratorio permanente di cittadinanza, legalità e responsabilità sociale. È nei banchi scolastici che si forgia la coscienza ecologica delle nuove generazioni. Ed è proprio qui che deve essere coltivato lo spirito critico verso politiche ambientali inefficienti, l’impegno per la giustizia climatica e la conoscenza scientifica necessaria a comprendere i danni ambientali e proporre soluzioni.
Riteniamo urgente e necessario:
– inserire nei curricoli scolastici locali approfondimenti sui Siti di Interesse Nazionale presenti nel territorio e i relativi impatti;
– avviare percorsi di Educazione Civica ambientale e monitoraggio attivo dei territori;
– promuovere gemellaggi didattici tra scuole delle aree SIN e scuole di eccellenza ambientale;
– creare tavoli di confronto tra enti locali, scuole e associazioni per una cultura della legalità ambientale condivisa.
Il CNDDU chiede alle istituzioni nazionali, regionali e locali un’accelerazione reale e monitorabile degli interventi di bonifica previsti. È necessario attuare quanto disposto dagli accordi firmati e aggiornare costantemente la cittadinanza sull’avanzamento dei lavori, garantendo trasparenza e partecipazione democratica.
La Sicilia non può più essere terra di sacrificio ambientale. Milazzo e il suo hinterland meritano un futuro di salute, sviluppo sostenibile e dignità. Ogni giorno perso è un diritto negato. Ogni silenzio è una complicità”.