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Nell’ambito del progetto di Istituto “Legalità e Giustizia” gli alunni della Scuola secondaria di primo grado di Castell’Umberto hanno incontrato Romina Taiani, direttrice della casa Circondariale “Vittorio Madìa” di Barcellona Pozzo di Gotto e il regista Salvo Presti, già docente presso lo stesso Istituto.

A rappresentare il Comune di Castell’Umberto è intervenuto all’incontro l’assessore Antonino Giuseppe Catania Cucchiara.
Gli ospiti Sono stati accolti a scuola dalla Dirigente Scolastica Prof.ssa Maria Miceli e dalla Prof.ssa Sarina Battagliola, referente per la Legalità, e da tutto il personale scolastico per un confronto sui valori della libertà, della legalità, dell’attualità della Carta Costituzionale ed anche della “speranza contro ogni disperazione”.
Temi, questi, scaturiti dopo la visione e l’analisi del docufilm “Dopo questo esilio” di Salvo Presti. Un viaggio filmico, ambientato nella vecchia scuola/biblioteca dell’ospedale psichiatrico giudiziario, per restituire ricordi, cadute, ferite dell’anima, di dolori e sorrisi perduti nel tempo e, riflessioni su possibili percorsi di superamento e “ripazione”.
Salvo Presti ha raccontato ai ragazzi della costante attenzione di Papa Francesco al mondo carcerario tanto da spingerlo ad aprire una seconda porta Santa proprio nel Carcere romano di Rebibbia e ha aggiunto che in occasione del Giubileo 2025, il suo docufilm “Luce verticale. Rosario Livatino. Il martirio”, su iniziativa dell’ “Associazione Amici del Giudice Livatino” e in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, é stato distribuito nelle carceri siciliane per far conoscere la figura del Magistrato martire beatificato nel 2021.
Un dialogo denso di emozioni e riflessioni quello instaurato tra la direttrice Romina Taiani e gli alunni, corredato dalle tante domande e curiosità su temi fondanti della realtà sociale contemporanea: il perdono, il difficile cammino della riparazione, il reinserimento sociale del condannato, le seconde possibilità, i pericoli insidiosi delle droghe, la responsabilità e l’autodeterminazione nel ri-costruire vite ferite.
Un incontro nel segno dell’ascolto, dell’attenzione alla persona umana, della consapevolezza di quanto sia importante il fare Memoria dei tanti Testimoni del Vero, del Bene e del Bello che hanno combattuto il crimine e perso la vita per gli ideali della giustizia. La scoperta di un cammino educativo autentico, lontano da stereotipi, approssimazioni e soprattutto dai pericoli di modelli mediatici e web spesso davvero alienanti.