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Nella giornata di ieri è stata celebrata la prima udienza dibattimentale presso la Corte di Assise di Messina relativamente al femminicidio della donna Omayma Benghaloum, uccisa dal marito Faouzi Dridi, lo scorso 4 settembre 2015.

Il Cedav Onlus, lo storico Centro Antiviolenza di Messina già costituto parte civile all’udienza preliminare, con il patrocinio dell’avv. Maria Gianquinto, ha dovuto reiterare le proprie istanze in merito alla costituzione di parte civile, in considerazione della ulteriore richiesta di estromissione da parte del pubblico ministero. All’udienza odierna altre due associazioni hanno fatto richiesta di costituzione di parte civile. La Corte di Assise di Messina, dopo aver sentito le difese delle parti in causa, ha confermato la costituzione di parte civile del Cedav Onlus, riconoscendone il ruolo e l’impegno profuso da circa trent’anni nella lotta contro la violenza di genere sul territorio messinese. Sono state estromesse le altre due associazioni in quanto carenti di requisiti statutari legittimanti la costituzione in giudizio.

“In Cedav Onlus, infatti, ha – tra gli scopi statutari – quello di costituirsi parte civile nei processi per femminicidio, in quanto relativi a crimini che vengono considerati dalla Convenzione di Instabul contro l’umanità, assumendo un valore generale a prevenire e contrastare la violenza di genere e ogni tipo di discriminazione contro le donne e i minori.

Si sottolinea l’importanza storica e sociale dell’avvenuta ammissione di costituzione di parte civile del CeDAV Onlus – dichiara la presidente del Cedav Onlus Avv. Carmen Currò – in un processo in Corte di Assise, in quanto l’interesse che qualifica l’Associazione è un interesse concreto a proteggere la salute  la vita e la libertà sessuale delle donne e a garantire  lo sviluppo della loro personalità in ossequio ai valori garantiti dalla Costituzione”.