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Ieri a San Filippo del Mela si è tenuto un consiglio comunale straordinario sulla Raffineria di Milazzo. Il Comitato dei cittadini contro l’inquinamento nella valle del Mela plaude al dibattito: “Finalmente il dibattito al riguardo sembra essere stato ricondotto sui giusti binari.”

“Per settimane non si è parlato d’altro che delle lamentele della RAM – continua la nota  dell’associazione – per un limite di importanza secondaria sul camino E10. Lamentele dai toni spesso allarmistici, nonostante da anni lo stesso limite venga applicato senza problemi su altre raffinerie analoghe, come ad esempio quella di Augusta (che non è certo ai primi posti per rispetto dell’ambiente).

Ben più rilevante è la questione delle prescrizioni sanitarie, ovvero quei limiti indispensabili alla tutela della salute pubblica che sono stati illegittimamente omessi dal Ministero, sebbene correttamente espressi dai Sindaci di Milazzo e San Filippo del Mela.

Proprio sul mancato recepimento di tali prescrizioni il Sindaco Gianni Pino ieri ha annunciato un ricorso al TAR contro l’ultimo decreto AIA. Questo è l’elemento più importante e concreto emerso nel corso della seduta. Ed in effetti, al di là di sterili polemiche e inutili giri di parole, adesso è proprio questa la cosa principale da fare per tutelare tutto il territorio.

E’ infatti evidente l’abuso del Ministero, che ha preferito violare la legge (secondo cui il recepimento delle prescrizioni sanitarie dei Sindaci è obbligatorio), pur di negare alla valle del Mela il diritto di respirare aria più pulita.

Che importa al Ministero se senza quelle prescrizioni i cittadini sono esposti a valori di SO2 di gran lunga superiori a quelli raccomandati dall’OMS? O se le emissioni fuggitive – puzzolenti e nocive – di idrocarburi volatili continueranno a impestare il territorio senza alcun limite? Che gliene importa delle patologie in eccesso nella valle del Mela, tra cui le malformazioni congenite (+80%, il dato più grave d’Italia!), la mortalità perinatale (+78%), l’asma, l’acromegalia (+136%), nonchè i vari tumori (al polmone, alla tiroide, al cervello, alla mammella, ecc…, per non parlare dei linfomi).

Le prescrizioni sanitarie rappresentano ad oggi l’unica speranza concreta di coniugare salute e lavoro nella valle del Mela. Per ottemperarle basterebbe implementare le migliori tecnologie disponibili, ma la Raffineria da 4 anni cerca di delegittimarle, diffondendo confusione e inesattezze.

Inesattenze su cui di recente sono cascate anche alcune cosiddette “associazioni ambientaliste della valle del Mela”, che nelle ultime settimane hanno diffuso comunicati che tuttavia non rappresentano tutte le associazioni del territorio.

Da parte nostra ribadiamo la piena legittimità e l’obbligatorietà delle prescrizioni sanitarie. Pertanto non potremo che sostenere il ricorso del Comune di San Filippo del Mela affinchè venga loro data attuazione a vantaggio di tutto il comprensorio”.