“La mobilità sanitaria passiva rappresenta una delle criticità più profonde e strutturali del sistema sanitario regionale siciliano che vede un numero significativo di cittadini a rivolgersi a strutture extraregionali per prestazioni che, nella quasi totalità dei casi, potrebbero essere erogate con pari efficacia nel territorio siciliano”, si legge in una nota diffusa dall’On. Tommaso Calderone.
I dati aggiornati al 2024 evidenziano un saldo economico negativo per la Regione Siciliana di oltre 140milioni di euro, collocandola tra le regioni con maggior disavanzo per mobilità passiva.
“Questo fenomeno determina una duplice perdita, da un lato, – sottolinea Calderone – un costante esodo di risorse pubbliche verso sistemi sanitari concorrenti, dall’altro, l’indebolimento progressivo della rete sanitaria regionale, privata di pazienti e delle economie di scala necessarie.
È motivo di profonda preoccupazione constatare come le prestazioni oggetto di mobilità sanitaria passiva non riguardino, di norma, ambiti iper-specialistici né tecnologie indisponibili sul territorio siciliano, bensì trattamenti di media complessità che le strutture regionali, dotate delle necessarie risorse e competenze, potrebbero erogare garantendo elevati standard qualitativi, colmando le carenze di natura organizzativa e comunicativa, tra cui una limitata accessibilità digitale ai servizi, una discontinua informazione rivolta all’utenza e un ruolo spesso marginale attribuito alla medicina territoriale nella fidelizzazione del paziente.
È essenziale, dunque, che la Regione adotti misure risolutive per tutelare il diritto dei siciliani a ricevere cure di alta qualità nel proprio territorio, preservando la sicurezza e la dignità delle prestazioni, e arrestando un fenomeno che impoverisce le risorse e indebolisce la coesione sociale e istituzionale.
In ragione delle considerazioni sopra esposte, si richiede al Presidente della Regione, On. Renato Schifani, e all’Assessore regionale alla Salute, Dott.ssa Daniela Faraoni, di conoscere i dati aggiornati relativi alla mobilità sanitaria passiva, comprensivi della distribuzione per tipologia di prestazioni e diagnosi, del numero di pazienti coinvolti, delle destinazioni prevalenti e dell’impatto economico complessivo.
Si richiede altresì di illustrare le cause accertate, nonché le misure strutturali e gli interventi programmati dal competente Assessorato alla Sanità, per contenere e progressivamente mitigare un fenomeno ormai consolidato e diffusamente gravoso per il sistema sanitario regionale e per la Regione Siciliana stessa”.