È indirizzato alla Procura di Messina, all’Assessore regionale Territorio e ambiente, alla Sovrintendenza beni culturali e ambientali di Messina, al Sindaco di Giardini Naxos, alla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera Ufficio locale marittimo Giardini Naxos, al Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale Nucleo di Messina, e, per conoscenza, al Presidente della Repubblica, al Ministro dell’Ambiente, al Ministro della Cultura, al Presidente della Regione e all’Assessore regionale ai Beni culturali.
È l’esposto firmato dal Comitato Spiagge Pubbliche di Giardini Naxos che denuncia “l’autorizzazione all’utilizzo temporaneo di un’area demaniale marittima di interesse archeologico di mq. 500,00 per area attrezzata per la balneazione”.
Si tratta – spiega il Comitato – di “una delle poche baie della nostra regione non ancora irrimediabilmente compromesse”.
“Con l’autorizzazione demaniale n.421 del 10.6.2025 il Dipartimento regionale Ambiente – S.T.A. di Messina ha autorizzato una ditta all’occupazione temporanea per uno stabilimento balneare. Ma l’area in questione non è un’area demaniale qualsiasi. Ricade infatti nell’area della Scogliera, che è zona di primario interesse archeologico, geologico ed ambientale per il Comune di Giardini Naxos: rappresenta infatti il punto in cui – secondo le fonti – avvenne lo sbarco dei Greci che resero Naxos la prima colonia greca in Sicilia nel 735 a.C.”.
Negli anni, per la prossimità al Parco Archeologico e per il pregio storico del sito – sottolinea ancora il Comitato – quest’ara è stata preservata. Ma c’è di più. L’area in questione ha anche pregio naturalistico, poiché costituisce l’habitat di essenze tipiche delle scogliere laviche e in specie, di una endemica rara ad alto rischio di estinzione”.
E infatti “l’ultima stesura del Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (PUDM), approvata il 31 luglio, recependo le istanze di questo Comitato spiagge pubbliche, ha escluso su tale zona la presenza e la costruzione di stabilimenti balneari”.
“Ebbene, nonostante tutto questo, in forza della rilasciata ‘autorizzazione breve’, il 13 agosto scorso sono iniziati i lavori connessi all’autorizzazione perimetrando il sito con picchetti affondati nella roccia lavica della scogliera. I lavori sono allo stato sospesi, giusta Ordinanza sindacale del 13.8.2025, che inibisce ogni tipologia di opera edile nel mese di agosto”.
Il Comitato – che ha presentato istanza di accesso agli atti il 14 agosto – ritiene “fin d’ora che il procedimento autorizzativo in questione presenti profili di illegittimità per due ragioni principali e tra loro interconnesse: la mancanza del parere vincolante della Soprintendenza in ragione della acclarata valenza archeologica del sito; il fatto che “nonostante il PUDM non sia ancora pienamente efficace, è previsto il divieto di rilascio di concessioni sull’area in questione”.
“Le nostre preoccupazioni relative a una pianificazione non sufficientemente attenta alle fragilità del territorio erano già state sollevate in fase di stesura del PUDM – aggiunge il Comitato – ma sono state purtroppo accolte in minima parte. Intendiamo proseguire la nostra azione costruttiva portando le nostre osservazioni nell’ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS)”.
“Crediamo che il diritto al paesaggio sia un diritto fondamentale del cittadino, al pari di quello alla salute o al lavoro, ma abbiamo il fondato timore che in Sicilia questo diritto resti in larga misura disatteso”.
In conclusione, il Comitato Spiagge Pubbliche chiede che le Autorità vigilino per preservare l’area della Scogliera di Giardini Naxos da ogni intervento antropico; verifichino la legittimità della procedura di autorizzazione adottando i provvedimenti in autotutela necessari ad evitare ogni danno al patrimonio archeologico e paesaggistico; escludano, in ogni caso, ogni ipotesi di proroga dell’autorizzazione demaniale breve; prestino la massima attenzione all’iter di approvazione del PUDM presso gli organi regionali, affinché le insostituibili valenze del nostro territorio vengano pienamente tutelate”.