Condividi:

Segno della globalizzazione o testimonianza di cedimento delle attività economiche locali? La verità con molta probabilità sta in mezzo, se è vero che i mercati sono sempre più liberi e percorribili dagli stranieri che hanno a disposizione maggiore liquidità di denaro da investire, dall’altro la crisi economica sta stritolando diverse attività commerciali e artigianali locali e provinciali. Colpa anche di una progettazione e regolamentazione commerciale a livello regionale e provinciale, poco chiara e assai confusa, che negli ultimi anni non ha tenuto conto dell’espansione spropositato degli Ipermercati che hanno lentamente divorato piccole e medie attività, vedi Milazzo e Valle del Mela, ma anche Barcellona così come Messina.

In tale scenario di deregolamentazione e di forte crisi e sofferenza delle attività e aziende medio-piccole locali e provinciali si inseriscono i piccoli e grandi negozi e centri commerciali cinesi di abbigliamento, di oggettistica, e di tutto il vasto armamentario presente all’interno.

Centri che ormai da anni , a partire dai primi anni del 2000, danno addirittura lavoro agli italiani ma che ledono la precaria economia commerciale di Barcellona, Milazzo e di tutto il Comprensorio. Non ce ne vogliano assolutamente i cinesi, gente umile, disponibile e laboriosa, capaci di sostenere orari di lavoro di 15-18 ore e di lavorare anche i festivi e domenica inclusa. La nostra è una denuncia che nasce dalla proliferazione dei loro negozi e centri così come di quelli italiani o tedeschi, che ha come ‘leit motive’ la comprensione di un ‘piano di sviluppo economico e commerciale’ che le nostre istituzioni hanno dato al territorio, se mai ce ne fosse mai stato uno.. concreto e sostenibile per tutti.