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Domani a Palermo un convegno del dipartimento Rifiuti sul compostaggio locale, per il quarto incontro in Sicilia, oltre 180 le amministrazioni già coinvolte.

Smaltire l’organico a livello locale per produrre compost fertile utilizzabile nei terreni agricoli e ridurre l’umido da conferire in impianto, con consistenti risparmi e tariffe scontate per i cittadini. È il tema degli incontri organizzati dal dipartimento Acque e rifiuti dell’assessorato regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità guidato da Alberto Pierobon. La Sicilia è la prima regione d’Italia a credere e a dotarsi di schemi di regolamenti sul compostaggio in loco e pertanto, se applicati e diffusi localmente, possono fare dell’Isola un esempio nazionale per il trattamento della frazione organica in loco.

Se ne parlerà martedì dalle 9,30 ai Cantieri culturali alla Zisa a Palermo, dove è previsto il quarto di una serie appuntamenti rivolti a sindaci, amministratori e uffici tecnici siciliani. Il titolo è “Trattamento in loco della frazione organica dei rifiuti: linee guida su compostaggio domestico, locale, di comunità “. Ad oggi sono 180 le amministrazioni che hanno partecipato ai precedenti incontri Catania, Messina e Agrigento.
Il seminario è il risultato di un gruppo di lavoro coordinato dal dirigente generale Salvatore Cocina e da Manuela Leone, presidente dell’associazione Rifiuti Zero Sicilia. Sono stati raccolti i suggerimenti di esperti, sindaci, associazioni, amministratori per produrre gli schemi di regolamento regionale utili ad agevolare l’applicazione amministrativa e locale di pratiche per il trattamento del rifiuto organico a “km0”, condizione che evita o riduce dunque l’invio di camion in impianti di gestione dell’organico.

“La frazione organica – spiega il dirigente generale Salvatore Cocina – costituisce oltre il 40 per cento dell’intero rifiuto urbano e richiede spesso notevoli costi di trasporto dalle abitazioni agli impianti. Pertanto una buona gestione dei rifiuti deve dare priorità alla frazione organica da trattare con impianti vicini, a km0”.
Per Manuela Leone, presidente dell’associazione Rifiuti Zero Sicilia, “le caratteristiche territoriali e demografiche della Sicilia ci permettono di cogliere questa sfida per un vero progresso nella gestione della frazione organica dei rifiuti”. Partecipano al tavolo di lavoro anche Umberto Lo Re dell’associazione Italiana compostaggio, Alfredo Tamburino di Legambiente, amministratori locali e tecnici di Augusta, Ferla, Santa Venerina, e Misterbianco e Pietro D’Agostino, esperto ambientale.

Gli schemi di regolamento sull’autocompostaggio nascono dall’esperienza positiva maturata negli ultimi anni nei comuni di Augusta, Ferla e Santa Venerina dove, grazie alla collaborazione tra amministratori, tecnici e ambientalisti, sono state realizzate delle compostiere di comunità dove quotidianamente, a fronte di uno sconto sulla tassa dei rifiuti, gruppi di famiglie conferiscono il proprio rifiuto organico. Tale scarto, attraverso un processo naturale, diventa compost fertile utilizzabile nei terreni agricoli. Questa procedura pertanto elimina l’invio in discarica o in impianti di trattamento industriale e genera un cospicuo risparmio per l’amministrazione.

Partecipano al tavolo di lavoro anche Umberto Lo Re dell’associazione Italiana compostaggio, Alfredo Tamburino di Legambiente, amministratori locali e tecnici di Augusta, Ferla, Santa Venerina, e Misterbianco e Pietro D’Agostino, esperto ambientale.