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Quattro anni a Sarino Bonaffini e Gaetano Chiofalo, tre anni e sei mesi a Angelo Bonaffini e Domenico Chiofalo. Sono stati condannati i quattro gli imputati nel processo per l’intestazione fittizia di beni di imprese facenti parti del gruppo economico riconducibile ai  fratelli Bonaffini.

L’inchiesta partì nel 2013 come troncone della maxi confisca da 450milioni di euro inflitta all’impero dei Bonaffini-Chiofalo dalla Sezione di Misure di Prevenzione del Tribunale. Si trattò di oltre 400 beni immobiliari, sparsi tra la zona ionica e tirrenica di Messina, oltre a 9 società e patrimoni aziendali, tra cui ristoranti, complessi edilizi e mercati di allevamento ittico.

In particolare le indagini coordinate dalla DDA di Messina misero in luce su ni “strani” passaggi di quote societarie dalla ditta Pescazzurra, dell’impresa C&B Immobiliare e della Immobiltre. Quote che i Bonaffini avevano ceduto ai Chiofalo “fittiziamente”.