Con il culmine della stagione estiva si intensificano anche i controlli nell’ambito dell’operazione nazionale denominata “Mare Sicuro 2025”, finalizzata a garantire la sicurezza in mare durante la stagione balneare, iniziata il 16 giugno, con particolare attenzione alla prevenzione e alla sensibilizzazione sull’uso sicuro del mare e delle spiagge.
Infatti la Guardia Costiera, in collaborazione con enti locali, associazioni e operatori del settore, svolge controlli e fornisce assistenza a bagnanti e diportisti, intensificando l’attività di polizia ambientale e demaniale, al fine di permettere la libera fruizione del demanio marittimo dello Stato.
Le attività di polizia marittima e ambientale, eseguite nella giornata odierna, si sono concentrate sulle unità da diporto che vengono ormeggiate in aree non consentite e che navigano sottocosta ponendo a rischio l’incolumità dei bagnanti, anche grazie a strutture invasive realizzate con cime e corpi morti “di punta” alla battigia. In particolare alcune irregolarità sono state rilevate all’interno delle anse create grazie alle barriere frangiflutti nelle località turistiche di Ganzirri e Torre faro che, tuttavia, sono destinate alla libera fruizione dal vigente Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo approvate dal Comune.
Tale strutture d’ormeggio non autorizzate costituiscono un pericolo ambientale e alla pubblica incolumità, dovuto alla collocazione di corpi morti e cime che occupano stabilmente sia lo specchio acqueo interessato che la fascia di rispetto di 5 (cinque) metri dalla battigia, tramite la collocazione di un ulteriore corpo morto che collegato ad una cima invade in modo permanente ed illegittimo una fascia che deve rimanere sempre e comunque libera per motivi di sicurezza.
Nella fattispecie le pattuglie a terra hanno operato congiuntamente al personale imbarcato sulle unità navali della Guardia Costiera, provvedendo ad accertare e verbalizzare 9 (nove) soggetti, intenti a navigare a motore sotto costa, ormeggiarsi nelle modalità sopra descritte e compiere pericolose evoluzioni in mezzo ai bagnanti, senza alcun rispetto delle distanze minime di sicurezza.
Coloro i quali ricevevano l’invito a comparire presso gli uffici della Capitaneria di Porto di Messina, dovranno dimostrare di aver ottenuto le prescritte autorizzazioni demaniali finalizzate all’occupazione permanente dello specchio acqueo rischiando, in caso contrario, di essere deferiti all’autorità giudiziaria per vari reati, dall’occupazione abusiva (art. 54 e 1161 del Codice della navigazione) all’inosservanza di norme sulla sicurezza della navigazione (1231 del Codice della navigazione), oltre la contestazione di sanzioni amministrative in violazione alla vigente ordinanza di sicurezza balneare.
I Nuclei di Polizia Ambientale della Guardia Costiera di Messina continueranno ad essere impegnati in una costante campagna di controllo su tutto il Compartimento per prevenire e reprimere gli illeciti sopra citati.
Con l’occasione la Guardia Costiera sensibilizza tutti i fruitori delle spiagge ad una maggiore attenzione verso la tutela del bene pubblico, rispettandone in particolare la destinazione alla libera fruizione, auspicando il puntuale rispetto dell’ordinanza di sicurezza balneare per evitare l’insorgere di situazioni pericolose.