L’immediata simpatia dei personaggi, la perfetta consonanza interpretativa e la insuperabile maestria degli attori hanno fatto di “Gente di facili costumi”, la commedia andata in scena ieri sera, un’altra perla della stagione teatrale 2024/2025 del Vittorio Emanuele di Messina che sta volgendo al termine.
Una sceneggiatura sociologica scritta da Nino Manfredi, all’epoca anche interprete, e Nino Marino, con la quale Flavio Insinna e la catanese Giulia Fiume, diretti da Luca Manfredi, hanno fatto spassosamente riflettere sul significato che ancora oggi, come nel 1988, periodo della prima rappresentazione, possono avere onestà, dignità e rispetto dei più profondi valori umani, che “vanno tutelati soprattutto quando le cose vanno male”.
Due vite solo in apparenza distantissime, quelle dei bizzarri personaggi Anna ed Ugo, che invece si incontrano sull’essenza della vita e del vivere civile: valori umani e dignità personale, sintetizzati nella riflessione su cosa si basi la distinzione tra persone perbene e persone “permale” e nel concetto di “accoglienza”, come quella generosa e gratuita dell’ospite nei confronti dello spiantato coinquilino.
Un succedersi implacabile di esilaranti strafalcioni linguistici di Anna, nome d’arte Principessa, puntualmente corretti con la matita rossa dall’intellettuale Ugo, hanno dato vita ad uno spettacolo di altissimo livello, che, dopo il successo riscosso al “Teatro al Massimo” di Palermo, replicherà al Vittorio Emanuele di Messina, questa sera alle 21 e domani 4 maggio alle 17,30.
La commedia, prodotta da “La Pirandelliana”, con la scenografia di Luigi Ferrigno ed i costumi di Giuseppina Maurizi, facente parte del cartellone voluto dal direttore artistico Giovanni Anfuso, è “Un piccolo gioiello di teatro contemporaneo, capace di conquistare spettatori di ogni generazione”, ha voluto rimarcare il presidente del c.d.a. del Teatro Vittorio Emanuele, Orazio Miloro, che ha anche tracciato un lunsighiero bilancio della programmazione in dirittura di arrivo – ultimo spettacolo il 22 maggio – “che si sta distinguendo per la varietà delle proposte artistiche e per l’ottima risposta di critica e pubblico, riuscendo finalmente a riavvicinare i giovani al Teatro, attraverso la coniugazione di tradizione e contemporaneità. In un Vittorio Emanuele che, grazie al lavoro di questi anni, sta confermandosi il vero cuore pulsante del tessuto socio-economico dell’intera Area dello Stretto”.
L’interminabile applauso finale, un tutt’uno con il brano “Rumore”, che ha accompagnato tutta la durata della rappresentazione come tributo a Raffaella Carrà, è stato interrotto dai protagonisti sul proscenio per parlare, citando Papa Francesco, delle tantissime guerre in atto e del concreto aiuto possibile alle sfortunate popolazioni interessate, attraverso l’associazione Emergency, della quale Insinna ha voluto ricordare il compianto fondatore Gino Strada.