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Sono sei  tra dirigenti e dipendenti del Cas, il Consorzio per le autostrade siciliane, ad essere stati sospesi dal lavoro a seguito dell’esecuzione delle misure cautelari da parte della Dia di Messina e del Centro operativo Dia di Catania.

Il Gip, che ha emesso l’ordinanza su richiesta della Procura, ha ipotizzato reati che vanno dalla truffa al falso, all’abuso d’ufficio. Tutto questo  è dunque il risultato di due anni di indagini sulla gestione amministrativa del Cas. «È il frutto di un’indagine molto complessa durata due anni sull’amministrazione interna del Consorzio per le autostrade siciliane, coordinata dal procuratore aggiunto di Messina, Sebastiano Ardita» – ha evidenziato Renato Panvino, capo centro della Direzione investigativa antimafia di Catania. «L’operazione è ancora in corso in diverse città siciliane dove sono presenti investigatori Dia impegnati nella notifica dei provvedimenti ai dipendenti del Cas, con perquisizioni domiciliari e negli uffici. È la prosecuzione dell’operazione già condotta sempre dalla Dia nel 2015 nei confronti di imprenditori e funzionari del Consorzio per le autostrade siciliane che ha fatto luce sull’affidamento degli appalti a ditte compiacenti con modalità di corruzione». Gli indagati in tutto sono 57.

C’è anche un sindaco di un Comune della fascia tirrenica del Messinese tra i 6  dipendenti coinvolti. Il provvedimento riguarda la professione e non il suo ruolo di amministratore pubblico, estraneo all’inchiesta. Al centro delle indagini ci sarebbe la percentuale di circa il 2% che spetta per legge a chi segue appalti pubblici, pagata alla fine dei lavori. Secondo l’accusa molti progetti per cui sarebbero stati incassati i soldi non sarebbero stati conclusi o, addirittura, neppure esistiti. Il danno per il consorzio in due anni è stato stimato in oltre un milione di euro, e la Dia, in esecuzione del provvedimento del Gip, sta eseguendo, oltre a perquisizioni domiciliari e negli uffici, anche un sequestro beni equivalente per lo stesso importo. I dipendenti coinvolti nell’inchiesta sono complessivamente 57, indagati dalla Procura di Messina, per 12 di loro è stato emesso il provvedimento di sospensione. I reati ipotizzati dal Gip, che ha emesso l’ordinanza su richiesta della Procura, sono, a vario titolo, falso, abuso d’ufficio e truffa. Le indagini della Dia di Catania, diretta da Renato Panvino, durate circa due anni, hanno fatto luce sulla gestione amministrativa del Cas.  “E’ il frutto di un’indagine molto complessa durata due anni sull’amministrazione interna del Consorzio per le autostrade siciliane, coordinata dal procuratore aggiunto di Messina, Sebastiano Ardita“. ha spiegato il capocentro Dia di Catania, Renato Panvino. “L’operazione – ha aggiunto – è ancora in corso in  diverse città siciliane, con perquisizioni domiciliari e negli uffici.” Da anni si parla della possibilità di accorpare il Cas e l’ANAS… Forse, però, prima è preferibile  fare un po’ di pulizia e mettere ordine.

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