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De Luca dà appuntamento ai giornalisti lunedì mattina alle 10 all’ingresso di Palazzo dei Leoni. La linea confermata è quella della chiusura degli uffici della Città Metropolitana.

“Da lunedì 11 febbraio tutti in ferie forzate tranne il personale che servirà per garantire i servizi essenziali preventivamente individuati dai dirigenti”, così il sindaco De Luca che rincara la dose con un avvertimento esplicito ai lavoratori intenzionati a violare il divieto di entrare in ufficio: “Sconsiglio vivamente ai colleghi non autorizzati di presentarsi sul luogo di lavoro perché procederò personalmente, con l’ausilio della polizia metropolitana, ad accompagnarli fuori dalla porta», spiega. Queste parole seguono quanto dichiarato da De Luca un giorno fa, con la dichiarazione, tramite post su facebook, dell’intenzione di imporre le ferie forzate per 700 dipendenti (su 840), nel caso in cui la città metropolitana non fosse salvata dalla situazione di dissesto.

Il termine finale è stato fissato per l’1 marzo, dopodiché preso eventualmente atto della situazione inalterata, il primo cittadino ricorrerà a misure eclatanti quale il barricarsi dentro Palazzo dei Leoni, cominciando lo sciopero della fame e consegnando al Prefetto la fascia di sindaco.Tra le iniziative, previsto anche un corteo di protesta di tutti i sindaci dei comuni messinesi.

Sono intervenuti sulla questione anche i sindacati che, attraverso Francesco Fucile -segretario generale della Funzione Pubblica Cgil, e Giuseppe Calapai – segretario generale della Uil Fpl- che in seguito ad un incontro con il Prefetto Maria Carmela Librizzi, hanno dichiarato: “Gli atti approvati da De Luca sono presuntivamente illegittimi, se non addirittura illegali. Ravvisiamo dei profili di interruzione di pubblico servizio e vanno immediatamente revocati (…). Ci riserviamo di porre in essere tutte le azioni possibili a tutela dei lavoratori ma anche dei cittadini, considerando che le decisioni assunte rischiano di mettere a repentaglio attività di fondamentale importanza per l’intera comunità”.