Nell’ambito della continuativa attività finalizzata a vigilare sull’osservanza delle prescrizioni imposte ai destinatari dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, agenti della Polizia di Stato di Messina, con il coordinamento della Divisione Anticrimine della Questura, hanno effettuato mirati servizi di controllo nei confronti di soggetti sottoposti alla misura della prevenzione della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza.
All’esito della suddetta attività è stato constatato che tre soggetti sottoposti alla sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, già gravati da precedenti condanne penali, avevano installato presso le proprie abitazioni degli impianti di videosorveglianza, con telecamere su più punti di ripresa, anche esterni, nonché monitor e dispositivi di controllo, per poter visionare, registrare e gestire l’archiviazione delle immagini, anche con possibilità di controllo da remoto. Tali sistemi erano idonei ad intercettare ed individuare, con ampio margine di tempo, chi si stesse recando presso lo stabile, compresi gli equipaggi della Polizia di Stato e delle altre Forze di Polizia che effettuavano i previsti controlli.
Esercitando le prerogative attribuite dal Codice Antimafia (D. Lgs n. 159/2011), il Questore di Messina, Annino Gargano, ha adottato tre provvedimenti che impongono il divieto di possedere o utilizzare, in tutto o in parte, qualsiasi apparato di comunicazione radiotrasmittente (ad eccezione del telefono cellulare), radar e visori notturni, nonché qualsiasi altro apparato, mezzo o strumento comunque predisposto al fine di sottrarsi ai controlli di polizia per tutto il periodo di sottoposizione alla predetta misura di prevenzione.
Con i medesimi provvedimenti è stata, altresì, ordinata la rimozione degli apparati rilevati nel termine di sette giorni, decorso il quale è stata svolta opportuna attività di verifica dell’avvenuta ottemperanza a quanto prescritto.